Coronavirus e animali: consigli per chi si prende cura di canili, gattili e colonie feline
Cosa devono sapere le persone che si prendono cura di canili, gattili e colonie feline ai tempi del Coronavirus?
In questi momenti di emergenza Coronavirus dobbiamo uscire di casa per lo stretto indispensabile. Non dobbiamo uscire di casa. Lo possiamo fare solo per effettiva necessità. E portare i cani a fare la pipì, comprare cibo per pets o portarli dal veterinario sono necessità che ci permettono di varcare la porta di casa per prenderci cura dei nostri animali domestici. Ma cosa ne sarà di tutti gli animali ospitati in canili e gattili o delle colonie feline?
Gaia Animali & Ambiente, insieme agli avvocati di Gaia Lex (centro di azione giuridica dell’associazione) Manuela Giacomini, Erika DelBianco, Simona Santoni e Francesca Bettocchi, fa un po’ di chiarezza. Aiutando proprietari di animali e volontari e volontarie a capire come muoversi. Ovviamente i proprietari di pets possono portare fuori il proprio animale per i bisognini, ma bisogna rimanere nel proprio comune di residenza e intorno all’abitazione. Se andate al parco, dovete mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro: no agli assembramenti.
E i volontari e le volontarie di canili, gattili, Cras o chi si occupa delle colonie feline delle nostre città? Gli avvocati sottolineano che possono continuare a dare a questi poverei animali le cure giornaliere di cui hanno bisogno. Possono continuare a prestare la loro opera di volontariato, ma bisogna dotarsi di autocertificazione indicando tra le motivazioni per cui si è usciti di casa lo spostamento per una situazione di necessità, perché si sta provvedendo ad aiutare gli animali che vivono nei canili, nei gattili, nelle colonie.
I volontari devono recarsi nelle strutture e rimanere lo stretto tempo necessarie. Limitate anche la presenza dei volontari, rispettando le regole imposte (distanza, sicurezza, pulizia e igiene). Per quello che riguarda le colonie, alcune Prefetture potrebbero chiedere una dichiarazione dell’ente o dell’associazione con cui si collabora o il modulo dell’Ausl di assegnazione di quella colonia.