La dura vita di un coniglio, o almeno, come dovrebbe essere!
La serena vita di un coniglio dopo il recupero
Un recente episodio mi ha spinta a fare una riflessione su come vengono trattati nel 2014 i conigli. Abbiamo molti mezzi di informazione, abbiamo i giornali, abbiamo internet, abbiamo i veterinari che possono in qualche modo indirizzarci verso una gestione, se non perfetta, quanto meno accettabile dal punto di vista del livello di vita per un coniglio.
Purtroppo, e questo è assai grave, se entriamo in un comune negozio, le prime cose che vediamo sono gabbie e mangimi per conigli sotto forma di granaglie, per non dire che in molti pensano ancora che il pane secco limi i denti, o che il coniglio mangi solo carote. Queste sono tutte informazioni da rottamare, sono vecchie, superate, inutili e dannose. Vi parlerò oggi del mio coniglietto, Poteto, e della sua rinascita come essere vivente. Bene inteso, non è mio compito fare la paternale a nessuno, nè sono adatta a fare prediche, vorrei solo dare punto di riflessione a tutti coloro che acquistano un coniglio ( se lo adottano, credo il problema non si ponga).
Poteto compirà 4 anni a settembre, ha passato 3 anni della sua vita in gabbia, prima che la persona che lo aveva decidesse che forse non era il caso di trattenere in tale stato un animale nonostante, al momento della cessione, mi abbia precisato due cose: “la gabbia era bella grossa, e attenzione, il coniglio morde”. Di fronte a tali parole non sapevo se ridere o piangere, primo perchè nessuna gabbia può essere sufficientemente grossa per un coniglio, secondo perchè non ho MAI visto un coniglio aggressivo o mordace, a meno che non avesse grossi problemi.
Presto spiegata la causa di tutti i suoi mali, al momento in cui Poteto è entrato a far parte della mia famiglia aveva le unghie lunghe e attorcigliate circa una decina di centimetri (chiaro sinonimo del fatto che, da quella famosa gabbia non usciva da anni….) e piaghe e infezioni dalla pancia in giù. In breve, il piccino stava “marcendo” per le infezioni. Oltre a questo mi domando spesso cosa possa pensare un coniglio chiuso in gabbia: si chiede quando finirà la sua vita di sofferenza? Si domanderà cosa c’è fuori e perchè mai non possa uscire a vedere? Riflettiamo bene su questo punto: un coniglio in gabbia non sarà MAI felice, mai.
Vorrei rassicurarvi riguardo al fatto che Poteto è qui, è vivo e dopo ben 6 mesi di cure le piaghe sono un brutto ricordo, la pelle è rosea anche se i problemi alle vie urinarie non sono ancora del tutto risolti. Vorrei sottolinearvi come 3 anni di gabbia = 6 mesi di cure non hanno ancora “aggiustato” tutti i mali di questo coniglietto che, se vogliamo, è stato anche fortunato a non avere ripercussioni peggiori. Ricordo infatti che i conigli mangiano fieno e verdure in abbondanza, mentre Poteto ha mangiato fieno e granaglie. La verdura non gli veniva somministrata, poichè andava in diarrea. Ovviamente nessuno si è premurato di chiedere ad un veterinario il PERCHE’ avesse questo disturbo, ma è stata sospesa la fonte del problema, non è stato RISOLTO il problema dalle cause.
Oggi Poteto vive libero in casa, ha fieno e verdure a disposizione, ha spazio in cui correre, ha i suoi giochi e passatempi, e non appena sarà del tutto guarito, o le sue condizioni saranno stabili, avrà anche una compagna di vita, come è giusto che sia. Poteto ama le coccole, non ha mai manifestato aggressività nei miei confronti, nemmeno quando ho tolto croste o l’ho pulito e disinfettato: ha capito che veniva curato poichè ogni singolo animale ha l’intelligenza e la sensibilità di comprendere quando ci si prende cura di lui. La prima volta che Poteto ha visto una finestra si è soffermato vari minuti a guardare fuori, magari è sciocco da pensare, ma è la prima volta che ha visto davvero il mondo, e non da dietro delle grate di una gabbia. Un animale nasce per vivere libero, è logico che un pet domestico nato in cattività ahimè debba avere vita differente, ma facciamolo vivere libero in casa, non dietro a delle grate, diamogli abbondante cibo, che non abbia mai privazioni, diamogli cure e affetto, perchè è esattamente quello che si merita. Sempre.