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Diario di una conigliara: il coniglietto dal veterinario

Come si comporta il coniglietto quando si deve andare dal veterinario?

Diario di una conigliara: il coniglietto dal veterinario

Il coniglietto è un po’ sfortunello poichè, nato con la pasteurella è soggetto ad una serie di controlli più frequenti rispetto ad un coniglio sano.

La lotta silenziosa inizia fin da quando metto sull’ingresso il trasportino: il coniglietto sa, e comincia a guardarmi malissimo. Mentre metto gli asciugamani e un po’ di pellettini e verdura all’interno fa la tattica di aggirare l’ostacolo e tentare di fuggire. Purtroppo sia lui che la compagna vengono prontamente catturati e messi nel trasportino. Dovete infatti sapere che il coniglietto è indivisibile dalla compagna: ma cosa andate a pensare? Non certo per affetto intrinseco, ma semplicemente perchè se li separo, al ritorno a casa il coniglietto fracassa di botte la povera cucciola che lo sopporta da anni. Il coniglietto è rissoso, e con il passare degli anni e l’invecchiamento questa indole ancora non è passata.

Il coniglietto inizia a fare il bullo in auto, dove si diffonde un aroma di pipì inconfondibile. Il coniglietto infatti non fa pipì sull’asciugamano, no! Di proposito scosta l’asciugamano e la fa sul fondo del trasportino, di modo tale che non ci sia nulla a poterla assorbire. Quello è il dispetto maximo che secondo il coniglietto rovina la vita a tutti!

Arrivati dal veterinario, in sala d’aspetto, il coniglietto non smette di fare il bullo, battendo il piede, grattando il trasportino fino a che qualcun altro in attesa non lo nota ed inizia ad elogiarlo. Lì ogni rimostranza ha una battuta d’arresto e il coniglio vanitoso fa di tutto per farsi vedere bello: si pulisce il musino e si lecca per mostrarsi al meglio.

Finalmente si arriva dal veterinario, che conosce il coniglietto ormai da quasi 7 anni e sa bene come è di carattere. A quel punto la svolta: il coniglio spalanca tanto d’occhi e inizia a fare il pietoso della serie “mi stanno ammazzando, non potrò tollerare una visita, sento che sto per morire”. Non parliamo di come, nei momenti in cui il veterinario cerca uno strumento o simili, il coniglietto si lanci dalla sua bipeda cercando protezione, macinando come un forsennato non appena la bipeda gli fa delle carezze e avvicinandosi alla bipeda con occhioni giganti in cerca di aiuto.

Vi chiederete, quando la visita termina il coniglietto ormai è pacifico? Ma certo che no! Riparte la versione bulletto di quartiere non appena viene rimesso nel trasportino e riprende coraggio! Il mio mitico coniglietto!

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