Petsblog Animali domestici Diario di una conigliara: l’adottante imperfetto

Diario di una conigliara: l’adottante imperfetto

Com'è l'adottante medio di conigli?

Diario di una conigliara: l’adottante imperfetto

Vi parla la donna ansia fatta persona e devo solo ringraziare chi mi ha dato in adozione i miei primi coniglietti poichè indubbiamente le ho fatto vedere, nei primi tempi, i sorci verdi. Tuttavia nel tempo mi sono resa conto di non essere la peggior adottante sulla faccia della terra perchè tra le altre cose, io i conigli, ad esempio, li curo.

Le richieste di adozione di conigli sono di questo genere, in media:

“Salve vorrei un coniglio già visitato, vaccinato, sterilizzato, possibilmente oggi, ovviamente senza dare un centesimo per aiutare l’associazione dato che vi faccio un FAVORE a prendere quel coniglio, me lo portate sotto casa e già che ci siete lo inserite con il mio non sterilizzato e devono andare d’accordo subito. Guai se sporca in giro, ho la schiena fragile e non posso pulire una pipì o una pallina di troppo”.

Non so voi, ma per quanto mi riguarda sto estraendo una mazza da baseball dall’armadio. Aggiungiamo che le persone non vogliono “nessuno in casa” per verificare dove andrà a vivere il coniglio. Peccato che personalmente sia stata utilissima la visita della volontaria, in quanto mi ha indicato tutti i pericoli per il coniglio, il fatto di dover rivestire i balconi di rete, di dover coprire i cavi della corrente, di dover mettere delle canaline etc etc. Insomma l’adottante imperfetto vede come un favore togliere il coniglio all’associazione, cosa che NON è, in quanto un volontario salva, soccorre, cura spesso a spese proprie, mantiene e ovviamente si affeziona all’animale. Il minimo richiesto è che quell’animale vada a vivere bene e che la persona che decide consapevolmente di adottarlo se ne prenda cura a vita.

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