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Come rimproverare il gatto: consigli e in bocca al lupo

Come sgridare un gatto... se ce la fate. Qualche consiglio su come tentare di rimproverare un gatto senza rimetterci le dita e sperando che sua maestà felina in quel momento vi conceda udienza.

Come rimproverare il gatto: consigli e in bocca al lupo

Tendenze masochiste? Le sfide impossibili sono il vostro maggior diletto? Allora che ne dite di andare a vedere come rimproverare il gatto? Non che non sia fattibile, potete sgridare di tutto, dal cane al gatto, dal muro alla sedia, tutto sta nel vedere in questo caso quanto il gatto vi dia retta. Se avete dei gatti ve ne sarete accorti benissimo: i gatti sono animali intelligentissimi, perfettamente in grado di capire quello che gli diciamo, anche le sgridate, solo che la maggior parte del tempo tendono ad ignorarci. Ci sentono benissimo, sanno che li stiamo sgridando, ma poi continuano sulla loro strada. Sono gatti, sono fatti così.

Come rimproverare un gatto

Fondamentalmente per rimproverare un gatto si fa la stessa cosa che si fa per il cane: si dice un “No” secco e si ignora il gatto per una decina di minuti. Per esempio, se sto giocando con lui e sta diventando troppo violento, tira fuori denti e unghie blocco il gioco, dico un “No” secco e smetto di giocare con lui per una decina di minuti. Dopo dieci minuti si torna amici come prima, se si è tranquillizzato lo si premia con una bella coccola. In alternativa gli educatori suggeriscono di fare un rumore strano, magari schioccare le dita, battere le mani in modo che il gatto associ quel suono al fatto che sta facendo qualcosa di sbagliato. In futuro in teoria quando ripeterete il suono dovrebbe bloccare automaticamente il comportamento. Per gatti particolarmente aggressivi che tendono ad aggredire le caviglie, si consiglia anche di tenere a portata di mano una pistola ad acqua e spruzzare il muso del gatto quando si lancia per massacrarvi le caviglie.

Diciamo che se è vero che è sempre meglio rinforzare positivamente i comportamenti giusti, non dobbiamo dimenticare che ogni tanto qualche sano “No” ci va. Il punto è che dobbiamo cogliere sul fatto il gatto, inutile sgridarlo quando ormai ha già distrutto la tenda, se lo becco mentre la artiglia sì, altrimenti non serve a nulla se non a genera ansia e confusione.

Ricordate poi che alcuni comportamenti sono del tutto naturali per il gatto, bloccarli al 100% è impossibile… a meno che non ci ricordiamo di dargli una valida alternativa. Pensiamo per esempio al gatto che graffia mobili e porte: magari lo sgridiamo, gli diciamo “No”, lui smette, salvo poi rincominciare poco dopo. Non è che vi fa dispetto, perché sappiamo ormai che i gatti non fanno i dispetti, ma si tratta del fatto che è un comportamento naturale del gatto, impossibile e sbagliato reprimerlo del tutto. Piuttosto diamogli un’alternativa. Se non voglio che graffi quel mobile, ecco che magari gli darò il permesso di distruggere quella vecchia poltrona, oppure gli compro un bel cestone di vimini e glielo lascio distruggere. Se il gatto ha qualcosa da annientare, si concentrerà su quello e risparmierà il resto della casa.

Cosa non fare

Riallacciandoci a quanto detto sul come sgridare un cane, ecco cosa non fare quando si rimprovera un gatto:

  • non urlare
  • non agitarsi
  • non gesticolare
  • non fare lunghi discorsi
  • non sgridiamolo e contemporaneamente lo accarezziamo
  • non siamo incoerenti
  • non mettergli il muso nell’urina e nelle feci, non serve a nulla
  • non scuoterlo, rendereste ancora più aggressivo il gatto
  • non sgridarlo nel momento sbagliato

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Agent1994

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