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Come riconoscere l’attacco epilettico nel cane e come comportarsi

Speciale epilessia nel cane: i segnali spia, i sintomi dell'attacco epilettico, la gestione di una crisi e del post-attacco, il trattamento farmacologico.

Come riconoscere l’attacco epilettico nel cane e come comportarsi

L’epilessia è un disturbo neurologico cronico, causato da un’attività cerebrale alterata ed anomala, che genera spasmi muscolari involontari, più o meno estesi, con o senza perdita di coscienza. Può essere idiopatica (cause ignote e genetiche) o secondaria, dovuta ad esempio ad un ictus o ad un tumore al cervello che ha causato danni alla funzionalità cerebrale, generando un’attività elettrica troppo intensa. È importante riconoscere l’attacco epilettico nel cane e sapere come comportarsi. Gli attacchi si verificano con maggiore frequenza di notte o al mattino presto, quando il cane riposa.

Poco prima di un attacco epilettico il cane appare stordito, abbattuto, disorientato. Successivamente crolla su un lato, il corpo si irrigidisce, la salivazione aumenta ed il cane è scosso da movimenti involontari che gli fanno sussultare, a mo’ di pagaia, tutti e quattro gli arti. Il cane può inoltre mordersi la mascella, urinare e defecare, senza riuscire a controllarsi. Questa fase dura solitamente tra i 30 ed i 90 secondi.

I cani giovani e quelli di taglia grande sono quelli maggiormente a rischio di attacchi epilettici intensi, accompagnati da convulsioni. Secondo le stime, l’epilessia colpisce il 4% dei cani. Le crisi epilettiche possono manifestarsi ad intervalli regolari, da una e fino a quattro settimane di distanza l’una dall’altra. Se l’epilessia si manifesta prima dei due anni di vita, il cane con molta probabilità risponderà bene alle terapie farmacologiche, che ricordiamo non curano il disturbo, ma servono a far diminuire, in frequenza ed in intensità, gli attacchi. I farmaci antiepilettici più comuni sono il fenobarbital, il bromuro di potassio ed il diazepam. Bisogna, però, prestare molta attenzione alla dieta perché i farmaci antiepilettici e contro le convulsioni portano il cane ad ingrassare facilmente.

Quando si verifica un attacco epilettico, solitamente non si fa in tempo a portare il cane dal veterinario perché gli spasmi durano pochi minuti. È essenziale dunque sapere come comportarsi. Non fatevi assalire dal panico e prendete il tempo: l’attacco non deve superare i due minuti. Osservate e prendete nota dei movimenti del cane per riferirli al veterinario ed assicuratevi che non si faccia male mentre è in preda agli spasmi muscolari, urtando contro i mobili o cadendo. Non mettere le mani nella bocca del cane, né provare ad abbracciarlo. Tenete alla larga gli altri cani di casa per evitare che lo aggrediscano, non capendo la ragione dei suoi movimenti convulsi e scoordinati. Bisogna aspettare che la crisi si esaurisca. Anche dopo che l’attacco è finito, il cane apparirà confuso, disorientato, vagherà spesso senza una mèta e potrebbe essere afflitto da cecità temporanea ed in alcuni casi irritabilità. Inoltre potrebbe sviluppare comportamenti compulsivi, avere più sete e più fame del solito (polidipsia e polifagia). Dopo un attacco il cane può riprendersi quasi immediatamente oppure impiegare fino a 24 ore per recuperare del tutto. Bisogna monitorarlo attentamente, per evitare incidenti dovuti al suo senso di disorientamento.

Ricordatevi che un cane epilettico non deve essere emarginato o tenuto sotto ad una campana di vetro, privandolo delle opportunità di svago e della vita all’aria aperta per timore di un attacco improvviso: bisogna convivere con la malattia, non vivere in funzione della malattia. Consultate il veterinario se gli attacchi durano più di qualche minuto (oltre i 5-10 è già molto preoccupante, in media, lo ripetiamo, durano due minuti) e se il cane ha più di un attacco nel corso di un solo giorno. Inoltre, non bisogna mai interrompere la terapia senza interpellare il veterinario: gli attacchi potrebbero peggiorare improvvisamente.

Via | Canine Epilepsy; PetMD
Foto | Flickr; Xavi Talleda

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