Come respirano gli uccelli
Come respirano gli uccelli? Di primo acchito può sembrare una domanda banale, eppure non così scontata. Questo perché l’apparato respiratorio dei volatili è decisamente diverso rispetto a quello dei mammiferi, umani inclusi, e garantisce loro alcuni vantaggi. Innanzitutto, quello di mantenere un peso del corpo abbastanza ridotto, garantendogli così la possibilità di sollevarsi in volo.
La respirazione degli uccelli ha affascinato l’uomo sin da tempi antichi, tanto da essere una delle prime a essere osservate e studiare dalle più remote civiltà. Di seguito, tutte le informazioni utili sull’apparato respiratorio degli uccelli e sul funzionamento di questo complesso, e delicato, sistema.
Come già accennato, la respirazione degli uccelli è decisamente diversa rispetto a quella dei mammiferi, incluso l’uomo. I volatili sono infatti dotati di un apparato respiratorio decisamente peculiare, caratterizzato da polmoni non elastici e spugnosi, quindi non in grado di espandersi per completare lo scambio gassoso con il sangue. Come avviene, quindi, la respirazione negli uccelli?
Innanzitutto, è necessario comprendere come sia composto l’apparato respiratorio dei volatili. Il percorso dell’aria parte, senza troppe sorprese, dalle narici: queste si trovano posizionate sul becco, a poca distanza dalla sua attaccatura al capo, e si caratterizzano per due semplici forellini.
Dalle narici, l’aria passa lungo la trachea, per poi raggiungere una struttura decisamente affascinante, composta da tre gruppi di organi diversi. Gli uccelli presentano infatti:
I polmoni degli uccelli, così come già accennato, non si espandono e non presentano un tessuto spugnoso, affinché risultino elastici. Come avviene, quindi, lo scambio gassoso con l’aria? In che modo i volatili trattengono l’ossigeno presente nell’aria, cedendo invece anidride carbonica?
Il flusso dell’aria verso i polmoni è garantito dai sacchi aerei, delle strutture membranose in grado di espandersi, tutti fra loro collegati agli stessi polmoni. Ogni volatile può disporre di ben nove sacchi aerei, divisi in quelli cervicali e interclavicolari – ovvero i sacchi aerei anteriori – e in quelli addominali e toraci, cioè quelli posteriori. Espandendosi e contraendosi, questi sacchi spingono l’aria verso i polmoni – con un vero e proprio effetto soffio – dove lo scambio gassoso avviene tramite alcuni appositi capillari, delle apposite strutture tubolari.
Ma come avviene il ciclo respiratorio degli uccelli? Innanzitutto, negli uccelli l’aria circola in un’unica direzione: non vi è, in altre parole, un’alternanza tra inspirazione ed espirazione come avviene nei mammiferi. Infatti, il flusso è determinato da ben due cicli respiratori.
Primo ciclo di inspirazione ed espirazione:
Secondo ciclo di inspirazione ed espirazione:
Durante questo processo, poco meno del 30% dell’aria inspirata raggiunge i polmoni, dove avviene lo scambio tra anidride carbonica e ossigeno per il sangue, tramite i capillari aerei. La restante porzione viene espulsa o, ancora, rimane a disposizione nei sacchi aerei posteriori per il successivo ciclo di respirazione. Questo spiega perché, in media, un volatile può arrivare anche a 200 respiri al minuto.
È più che naturale chiedersi perché, a differenza di molte altre specie animali, gli uccelli abbiano sviluppato un apparato respiratorio così singolare. Le ragioni sono molteplici:
Per contro, l’apparato respiratorio dei volatili è anche molto delicato e maggiormente soggetto all’attacco di agenti esterni, come ad esempio batteri e virus.
Fonte: BirdFacts