Come prelevare il sangue dal cane e dal gatto
Oggi andremo a spiegare come si fa a prelevare il sangue dal cane e dal gatto per fare gli esami ematologici.
L’idea per fare questo post mi è venuta a seguito di una situazione ricorrente in ambulatorio: veterinario che propone di fare un prelievo per un esame del sangue al cane o al gatto e proprietario che ti guarda dubbioso chiedendoti da dove si fa il prelievo, cosa deve fare, cosa succederà al cane o al gatto. In linea generale diciamo che succede la stessa cosa che accade in umana, con la sola differenza che in genere gli umani non tendono a mordere o a sottrarre la zampa, pardon, il braccio al medico, non svicolano, non saltano sul tavolo e via dicendo.
Prelievo di sangue dalla zampa
La maggior parte dei veterinari preferisce prelevare il sangue dalle zampe. Di solito si comincia dalle zampe anteriori, il vaso è più grosso e dovrebbe dare una maggior quantità di sangue. Se il cane o il gatto sono vagamente collaborativi (per collaborativi intendo che non cerchino di azzannare qualsiasi essere vivente nei paraggi e che non saltellino come canguri ovunque), si disinfetta la parte interessata con alcol, più che altro per mettere in evidenza la vena, si tosa o meno il pelo (per favore, se il vostro veterinario vi chiede di tosare il pelo è perché evidentemente è più facile evidenziare la vena del cane, evitate di disperarvi per quel po’ di pelo tosato: meglio un po’ di pelo tosato che dieci tentativi a vuoto perché non si sente la vena in quanto non avete consentito di tosare il pelo), si applica un laccio emostatico (in alternativa se c’è più di un veterinario potrebbe essere che il secondo funga lui da laccio emostatico), si prende la siringa o la butterfly e si buca la vena.
Ora, lo so che tutti vorreste dei veterinari maghi che al primo colpo prendono la vena e aspirano litri di sangue, tuttavia non funziona così. Sento spesso giudicare male veterinari (o medici) che devono fare più di un tentativo per prendere le vene, ma non è sempre così facile: la vena potrebbe essere fragile e rompersi appena la sfiori, il paziente ha la pressione bassa, il sangue ipercoagula, ci sono tante cose che possono funestare un prelievo. Non ultimo il fatto che se avete un cane o gatto canguro che salta sul tavolo non chiedete “Già fatto?” quando il suddetto pet ha cominciato a saltare quando l’ago era ad ancora un metro di distanza, la vena non è una pompa di benzina che eroga sempre la stessa quantità di fluidi, ci sono cani e gatto donatori, ma altri che ti danno una goccia di sangue ogni morte di Papa.
Per quanto riguarda la contenzione del cane, bisogna bloccare la zampa in modo che non la ritiri, altrimenti l’ago esce fuori e tocca ricominciare tutto da capo (oltre al fatto che la vena si rompe in questo modo) e bloccare la testa per evitare morsi: difficilmente il veterinario con tutte le dita morsicate potrà continuare a fare il prelievo. Se già sapete che il vostro cane morde, presentatevi muniti di museruola: tocca a voi portarla. La contenzione varia a seconda del soggetto: c’è chi si fa fare il prelievo buono buono solo coccolandolo, altri che se lo fanno fare solo se non c’è il proprietario vicino che li agita, altri che devi tenerli in tre e altri ancora che purtroppo vanno sedati.
Per il prelievo dagli arti posteriori, si tratta di vene di seconda scelta perché di calibro più piccole; tuttavia ci sono cani aggressivi in cui è impensabile fare prelievi dalle zampe anteriori che adeguatamente contenuti si fanno fare il prelievo dalle zampe posteriori, in quanto non vedono arrivare l’ago e si stressano di meno.
Prelievo dalla giugulare
Sempre più veterinari apprezzano di più il prelievo dalla giugulare, soprattutto quando bisogna fare esami del sangue che richiedono parecchio sangue. Diciamo che si tratta di una manovra che impressiona alquanto il proprietario, quindi molti non la accettano. Se il cane o il gatto sono collaborativi, però, ti permette di prendere grandi quantità di sangue in poco tempo. Per quanto riguarda la contenzione, si solleva la testa verso l’alto, si abbassano le zampette anteriori verso il basso, si preme sulla giugulare e con l’ago opportunamente piegato per seguire la piega del collo si fa il prelievo. Tutto questo ovviamente richiede tre fattori: veterinario che sappia fare il prelievo dalla giugulare, cane e gatto più o meno collaborativi e proprietario che non sviene durante la manovra.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto | venison