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Come mettere il gatto nel trasportino

I gatti non amano il trasportino, in quanto ai nostri piccoli felini di casa non piace essere spostati dai loro luoghi familiari. Se poi il box è associato a visite dal veterinario, è ancora più difficile renderlo gradito al nostro pet. Ma con alcune semplici strategie è possibile mettere il gatto nella gabbietta evitando stress per lui e anche per noi.

Come mettere il gatto nel trasportino

Fonte immagine: Pixabay

Se vi siete accinti alla lettura di questo articolo, vuol dire che anche voi avete intenzione di capire come mettere il gatto nel trasportino senza rischiare le mani. Ai mici non piace essere rinchiusi, ma neppure essere trasportati. E il tutto peggiora se Fuffy ha già associato la gabbietta ad una visita poco gradita dal veterinario.

Ma non sempre il gatto può averla vinta, specie quando è necessario che si metta l’anima in pace e si lasci portare dove vogliamo noi. Si tratti della già citata sosta obbligata dal veterinario per controllo o emergenze, o di una gita fuori porta, è importante che il micio non veda il trasportino come un nemico.

Sì, tutto molto bello, direte voi. Ma come fare a tramutare l’esperienza di per sé poco gradita di essere chiuso in una gabbia, in un momento meno traumatico per il nostro gatto? La prima cosa da sapere è che il trasportino, per non essere associato a situazioni ansiogene, va lasciato in giro e non tirato fuori solo quando serve.

Il gatto così si potrà abituare a questa presenza in modo graduale, non attribuendole in modo esclusivo sensazioni negative e molto stressanti. Ma se urge mettere il gatto nel trasportino prima che si sia abituato ad esso? Di seguito vedremo come fare e limitare il rischio di graffiate pericolose.

Non riesco a mettere il gatto nel trasportino

Non c’è niente di nuovo sotto il sole: chi ha a che fare da anni con i gatti sa che difficilmente un felino gioirà ad essere rinchiuso in gabbia. Ma aggiungiamo, a volte il trasportino può tirare fuori il demone sopito nel più tranquillo dei gatti. Tra le righe leggiamo, le nostre dita e i nostri polsi sono a rischio sfregio, il che significa stare accortissimi.

Una strategia utile ad evitare pericoli e rendere il trasportino meno problematico per il gatto è di lasciarlo in casa per consentire agevoli esplorazioni degli spazi. In commercio possiamo trovare modelli con la calotta superiore smontabile, che permettono di allestire una sorta di cuccia con la metà inferiore.

In questo modo possiamo inserire copertine gradite a Fuffy e magari vaporizzare ogni tanto uno spray ai feromoni per rendere l’ambiente più attraente. Non è sbagliato concedere al micio qualche snack delizioso quando è al suo interno. E quando amicizia è stata fatta, possiamo tentare di rimettere il “tetto” al trasportino, lasciando la porta aperta.

Al momento di adoperarlo per trasportare il gatto, dovrebbe essere più semplice e meno stressante per lui e per noi chiudere la gabbietta in vista di una gita fuori casa. Ma il condizionale è d’obbligo, sempre di micio trattasi. Non è inusuale che dopo la prima uscita inattesa, il nostro amico eviti per qualche tempo di avvicinarsi al trasportino.

Gatto nel trasportino
Fonte: Pixabay

Come mettere un gatto nel trasportino

In caso di emergenza, la critica della ragion pura di Kant non è di alcuna utilità, se ve lo state chiedendo, per convincere in modo diplomatico il gatto ad entrare nel trasportino. Se poi è anche un felino aggressivo, vi è maggiormente utile l’esperienza di un domatore, più che di un filosofo idealista. Lo diciamo senza esagerare.

Di norma, è utile essere in due per questa operazione, una persona che tiene il gatto e uno che inclina il trasportino per facilitare il suo ingresso. So che non è piacevole, ma è vitale immobilizzare il micio, tenendo ferme le zampe. Le mani ci serviranno per placcare le due anteriori e quelle posteriori. Le più tediose per quando riguarda i graffi.

Il gatto va inserito di sedere nel trasportino, ecco perché risulta preferibile farsi aiutare da qualcuno per seguire i nostri movimenti. In caso contrario, mettiamo la gabbietta in verticale, con l’apertura in cima e svolgiamo la medesima operazione. Una volta che il gatto è dentro, con cautela togliamo le mani dalle zampe posteriori e anteriori.

Se il gatto resta sul fondo, è molto più semplice chiudere la porta della gabbietta prima di riportarla in posizione orizzontale. In caso di gatto aggressivo, può essere utile aiutarsi con un asciugamano, in modo che il nostro amico resti avvolto nella salvietta e non possa divincolarsi fino alla fine.

Come calmare un gatto nel trasportino

Una volta messo il gatto nel trasportino, è molto facile che parta il coro di miagolii lamentosi, tipici del piccolo felino ingabbiato. Il consiglio è di coprire le aree visibili con un telo, attendendo di essere in macchina prima di toglierlo. In genere i gatti si agitano ancora di più quando vedono i movimenti fuori dalla gabbia.

Ma in auto, una volta appoggiata sul sedile, possiamo scoperchiarla e inserire le dita, sempre con la massima cautela, per fare qualche carezza al nostro amico. Se temiamo che possa scappare o ferirci, adoperiamo le fessure della porta di metallo, per un grattino leggero e poco invasivo.

I famosi spray ai feromoni possono tornarci utili per rendere il viaggio meno stressante, in quanto rasserenano con i giusti segnali olfattivi il micio. Ma non tutti i veterinari sono d’accordo con il loro impiego, in quanto a volte possono peggiorare i comportamenti aggressivi di alcuni soggetti.

Se lo spostamento è programmato, si può invece chiedere al vet di prescrivere dei rimedi, anche naturali, tipo i fiori di Bach, per rasserenare il gatto. Si tratta di solito di gocce da addizionare ai pasti una decina di giorni prima dall’evento stressante. In questo periodo il micio si dovrebbe tranquillizzare e vivere meglio anche il trasbordo nel trasportino.

 

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