Come far vomitare il cane in sicurezza in caso di necessità
Si può far vomitare il cane in sicurezza usando in maniera oculata acqua ossigenata o sale grosso da cucina, ma ci sono comunque dei rischi da considerare. Questi metodi, infatti, possono causare lesioni a esofago, stomaco e duodeno. Inoltre ci sono casi in cui il cane non va fatto vomitare
Molti proprietari di cani si chiedono come far vomitare il cane in sicurezza quando sia necessario. Molti cani tendono a ingerire di tutto, anche oggetti non commestibili o cibi che non dovrebbero mangiare. Se il proprietario se ne accorge subito, può essere tentato di far vomitare il proprio cane, ma attenzione: ci sono dei rischi da considerare e dei danni che si possono causare. Inoltre ci sono dei casi in cui non bisogna mai far vomitare il cane.
Prima di proseguire: se il cane cerca di vomitare, ma non riesce, contattate subito il veterinario (se il vostro non è disponibile in quell’orario, contattate un Pronto Soccorso H24). Potrebbe esserci qualcosa incastrato in gola, un corpo estraneo intestinale o essere di fronte a una dilatazione/torsione dello stomaco.
Come far vomitare il cane: acqua ossigenata o sale grosso?
Per aiutare il cane a vomitare, i classici rimedi sono due:
- acqua ossigenata: per far vomitare il cane con l’acqua ossigenata, bisogna usare l’acqua ossigenata al 3% (non a volumi maggiori). La dose empirica è di 2-3 ml per kg di peso. Se somministrata tramite una siringa senza ago, attenzione a non farla andare di traverso. Solitamente il cane vomita dopo 10-20 minuti
- sale grosso: creare una miscela di acqua e sale grosso per far vomitare il cane
Detto ciò, bisogna ricordarsi di una cosa fondamentale: se il cane ha ingerito il corpo estraneo da più di due ore (sui testi si trova anche meno, qualcuno parla anche di mezz’ora o un’ora), è inutile farlo vomitare. Questo perché il corpo estraneo potrebbe già essere passato nell’intestino. L’unico modo per sapere se il corpo estraneo è ancora nello stomaco è valutare quanto sia pieno con una Rx o un’ecografia (che però non possono dirti di quale corpo estraneo o cibo si tratti, a meno di non vedere una bella pietra o un osso).
Quando non far vomitare i cani e rischi
Partiamo dalle situazioni in cui non bisogna mai far vomitare il cane:
- quando il corpo estraneo ingerito o la sostanza ingerita è stata mangiata più di un’ora prima
- quando il cane ha ingerito oggetti appuntiti, taglienti o molto grossi
- se il cane ha ingerito sostanze irritanti o corrosive, fra cui l’ammoniaca, la candeggina, la varechina o anche le pile
- quando il cane ha perso i sensi
Nel caso di oggetti appuntiti c’è il rischio che l’oggetto, vomitando, si incastri e finisca col perforare stomaco o esofago. Nel aso di oggetti molto grandi il problema è che potrebbero rimanere incastrati in gola durante il vomito, facendo soffocare il cane.
Per le sostanze irritanti e corrosive, invece, il vomito peggiorerebbe la situazione, andando seriamente a danneggiare porzioni più estese di mucose. Per il cane che ha perso i sensi va da sé che farlo vomitare è una pessima idea in quanto, non essendo cosciente, rischierebbe che tutto gli vada di traverso, causando una polmonite ab ingestis o soffocandolo.
Ma acqua ossigenata e sale grosso hanno anche altri rischi. Partiamo dall’acqua ossigenata. Ci sono diversi studi su PubMed che riferiscono di danni alla mucosa di esofago, stomaco e duodeno anche con la somministrazione di acqua ossigenata al 3%. Il che ci sta perché è fortemente irritante. Questo è il motivo per cui, dopo eventuale somministrazione, il veterinario potrebbe consigliarvi di somministrare per qualche tempo dei gastroprotettori.
Per il sale, invece, il rischio è che se si esagera con la dose, si sviluppi successivamente un avvelenamento da sale, con gravi conseguenze per tutto l’organismo.
Come aiutare dunque il cane a vomitare? Se riuscite, contattate il veterinario. In base a quello che ha ingerito e alle tempistiche, valuterà se sia il caso di farlo vomitare, usando l’apposito farmaco per far vomitare il cane o l’acqua ossigenata a basso volume, se sia necessaria una lavanda gastrica o se sia meglio procedere con un’endoscopia o con un intervento chirurgico in laparatomia.
Fonti: