Come dormono gli uccelli
Non tutti gli uccelli scelgono un nido per concedersi un momento di riposo. Sono diverse le modalità del sonno dei volatili, a seconda della specie. Alcuni uccelli si rifugiano nel loro nido, altri preferiscono la protezione del tronco di un albero. Ma ci sono anche esemplari in grado di dormire in piedi, come ad esempio le rondini, e alcuni che addirittura sono in grado di dormire in volo. È il caso dei rondoni, durante il periodo delle migrazioni.
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Come dormono gli uccelli? È questa una delle curiosità che gli appassionati di volatili si saranno sicuramente posti, nel notare quanto il momento del riposo sia diverso da specie a specie. Sì, perché non tutti gli uccelli si avvalgono dei nidi per concedersi un sonnellino: la maggior parte dorme in piedi, ad esempio, ma ci sono anche specie capaci di dormire in volo.
All’interno del regno animale, gli uccelli sono forse gli esemplari che più hanno affascinato l’uomo, sin da tempi antichissimi. La capacità di prendere il volo, e di solcare le correnti con grande maestria, è stato per molto tempo un vero mistero per gli umani, convinti si trattasse di vera e propria magia, di un dono delle divinità. Una passione che oggi di certo non è diminuita, tanto che i volatili rimangono una delle famiglie più studiate in ambito scientifico. Di seguito, qualche informazione sulle loro abitudini di riposo.
Come dormono gli uccelli
Così come già accennato in apertura, gli uccelli non dormono tutti nello stesso modo. A seconda della specie, vi sono modalità diverse: una strategia evolutiva che permette a questi animali di riposarsi, rimanendo comunque pronti a sfuggire all’attacco di eventuali predatori. In linea generale, si possono identificare tre modi principali: i nidi e tronchi, in piedi oppure in volo.
Riposo in nidi o in tronchi
La prima modalità di riposo di certo non stupisce, poiché anche quella più nota da parte degli umani. Un numero considerevole di specie di uccelli dorme all’interno dei loro nidi, che costruiscono con grande precisione e sapienza non solo per proteggere le uova oppure i piccoli, ma anche per rimanere al riparo da eventuali aggressori.
La durata del sonno è variabile, ma in genere è relativamente breve: per un passerotto, ad esempio, possono essere più che sufficienti due ore di riposo al giorno, anche non continuative. Molti esemplari si concedono un sonnellino diurno, solitamente verso il mezzogiorno, per poi dedicarsi a un sonno più esteso nelle ore notturne. Come già accennato, non si tratta però di un’attività continuativa: gli uccelli rimangono svegli a lungo anche di notte, accovacciati nei loro nidi.
Vi sono però altre specie che, più che costruire dei nidi, prediligono i tronchi degli alberi. Alcuni approfittano di fessure già disponibili nei tronchi, ricoprendo l’interno di fili d’erba o paglia per rimanere più comodi. Altri, come ad esempio alcuni rapaci quali gufi e civette, preferiscono tronchi cavi. In ogni caso, sia si tratti di esemplari specializzati nella creazione di nidi oppure di tronchi, quasi tutte le specie ricordano la posizione del loro giaciglio e vi possono ritornare senza troppa fatica, anche dopo aver volato a diversi chilometri di distanza.
Riposo in piedi
Ci sono anche diverse specie di volatili che si riposano semplicemente rimanendo in piedi, sul suolo oppure adagiati sul ramo di qualche albero. La conformazione delle loro zampe permette loro di rimanere in questa posizione anche durante il sonno, a volte rimanendo in equilibrio su una zampa sola.
Questa abitudine è facile da notare nelle anatre, ad esempio: trovato un luogo sufficientemente sicuro, sollevano una zampa e proteggono il capo sotto un’ala, per concedersi qualche minuto di meritato ristoro. Quando particolarmente stanche, o sopraggiunta la sera, le anatre possono anche accovacciarsi a terra o, ancora, sopra generosi nidi di paglia oppure erba.
Riposo in volo
Non tutti forse sanno, però, che alcuni uccelli sono in grado di dormire anche in volo. È quanto ha rivelato uno studio pubblicato nel 2016 su Nature Communications, grazie alle osservazioni effettuate dall’Istituto tedesco Max Planck per l’Ornitologia a Seewiesen.
I ricercatori hanno notato come alcune specie, come ad esempio i rondoni, siano in grado di concedersi dei sonnellini in volo, approfittando di una caratteristica già notata nei delfini. Questi volatili possono infatti far riposare un emisfero del cervello alla volta, mentre l’altro rimane attivo. In questo modo, possono mantenere sempre un occhio aperto per controllare il tragitto di volo ed evitare eventuali ostacoli. Di norma, questi uccelli ricorrono a questo stratagemma quando devono passare lunghe ore proprio in volo, ad esempio durante le migrazioni. Nei periodi in cui decidono di rimanere stanziali, invece, ricorrono solitamente ai classici nidi.
Fonte:
- Ansa.