Terremoto Emilia, come aiutare cani e gatti sfollati e gli animali selvatici feriti
Come fornire un aiuto concreto agli animali domestici ed alla fauna selvatica colpita dal terremoto in Emilia.
Proseguono le operazioni di soccorso nei comuni emiliani più colpiti dal terremoto del 20 e del 29 maggio scorso. Nella ricerca dei superstiti nei giorni scorsi sono stati determinanti i cani da maceria, vi parlavamo del loro straordinario lavoro qui. Dalla provincia di Ferrara alla provincia di Modena, sono oltre 16 mila le persone sfollate, per aiutarle poteve inviare un sms al numero 45500, attivato dalla Protezione Civile e dalla Regione Emilia Romagna. Molti hanno con sé un cane o un gatto e stanno avendo difficoltà a reperire cucce, farmaci ed a trovare tendopoli aperte agli animali. Qui vi segnalavamo alcuni numeri utili per aiutare a gestire l’emergenza pets e qui alcune aree attrezzate e strutture disposte ad accogliere anche i cani.
Tanti anche gli animali smarriti o rimasti senza proprietario nella confusione. Al momento l’ENPA ha attivato una vera e propria unità di crisi a San Felice sul Panaro e sta effettuando il censimento dei pets nelle tendopoli per meglio organizzare gli aiuti. Intanto è giunta sul posto ed è stata già allestita, per far fronte alle prime emergenze medico-sanitarie, Isotta, l’unità mobile veterinaria della Protezione Animali, che ha già eseguito diversi interventi chirurgici e dispensato materiali di primo soccorso e trasportini. In campo sono scesi anche i veterinari comportamentalisti dell’ENPA che si sono messi a disposizione per favorire una convivenza pacifica tra animali ed umani nelle tendopoli, dove si vive a stretto contatto ed anche con vicini di tenda non abituati alla presenza dei cani.
L’ENPA ha inoltre messo in piedi dei rifugi mobili per sopperire al sovraffollamento dei canili e delle oasi feline. Purtroppo ci sono ancora tanti gatti che sono rimasti negli appartamenti e nelle abitazioni dichiarate inagibili nella zona rossa dei centri storici. I proprietari fanno quel che possono, accompagnati dai Vigili del Fuoco e dalla Protezione Civile, per prendersene cura e cercare di recuperarli.
Se volete aiutare gli animali colpiti dal terremoto in Emilia potete farlo in diversi modi:
- tramite bonifico bancario all’Iban IT 39 S 08530 46040 000430 101775 Banca D’Alba indicando nella causale: SOS Emilia.
- inviando cibo, cucce, trasportini ed antiparassitari, di cui c’è un enorme bisogno. Per dare la vostra disponibilità all’invio di beni di prima necessità e ricevere istruzioni sulle modalità e sull’indirizzo per la consegna potete contattare direttamente l’ENPA inviando una mail a comsviluppo@enpa.org.
- adottando o ospitando gli animali attualmente alloggiati nei canili. Qui trovate notizie sui cani attualmente ospitati dal Canile intercomunale di Mirandola. Potete seguire in diretta gli appelli per le adozioni e gli aiuti più necessari anche sulla loro pagina Facebook, dove trovate anche annunci di animali smarriti senza microchip, se avete perso il vostro nel corso del terremoto. Potete inoltre fare una donazione tramite bonifico bancario a Banca Popolare di San Felice Sul Panaro, Filiale di Mirandola, C/C N. 2758-6, IBAN IT80 Y0565266852000000027586.
- portando direttamente, se vivete in zona, cibo per cane e gatti ed antiparassitari al canile/gattile Municipale di Bologna o al Canile di Mirandola, in via Bruino 33, aperto tutte le mattine dalle 8 alle 14. Se trovate animali vaganti contattate direttamente il canile al numero 0535.27140 dalle 8 alle 13.30 o Anna al numero 338.8806762.
E ancora: per aiutare i gatti o affidare i vostri mici temporaneamente ad una struttura, se avete casa inagibile, contattate l’Associazione protezione del gatto (Apg) di Modena e l’Associazione protezione animali carpigiana (Apac).
Se invece avvistate animali selvatici (volpi, gufi, civette) rimasti intrappolati nei fienili crollati a causa del terremoto o feriti contattate il Centro fauna selvatica Il Pettirosso di Modena al 339-8183676 oppure al 339-3535192. Di seguito le foto dei primi aiuti arrivati e dello straordinario lavoro dei volontari.
Foto | Siberian Husky – Rescue Italia; ENPA Bologna [1], [2]; [3]; Giorgia Sala