Churchill e i maiali
Gli animali sono strani: i cani ti guardano dal basso all’alto; i gatti ti guardano dall’alto al basso; solo i maiali ti guardano da eguali.L’avrebbe detto l’arguto Winston Churchill e se ci pensate bene è una frase che fa riflettere. Mi sono sempre chiesta in base a quale criterio scegliamo il nostro animale da compagnia […]
Gli animali sono strani: i cani ti guardano dal basso all’alto; i gatti ti guardano dall’alto al basso; solo i maiali ti guardano da eguali.
L’avrebbe detto l’arguto Winston Churchill e se ci pensate bene è una frase che fa riflettere. Mi sono sempre chiesta in base a quale criterio scegliamo il nostro animale da compagnia preferito? Somiglianza? Complementarietà? Un umano che si sente un po’ gatto, in pratica, cercherà un suo simile oppure andrà a scegliersi un ben cagnolone e viceversa?
A pensarci bene, il gatto, che è un animale molto indipendente, viene spesso associato alle streghe e alle zitelle, oggi diremmo single. I cani, simbolo di fedeltà, sono associati alle famiglie o a coppie stabili e via dicendo. I criceti, se vogliamo includere anche loro per parc condicio, ai bambini.
Segue un’altra inevitabile domanda: se scegliamo per somiglianza allora gli animali che abbiamo in casa dicono qualcosa di noi? Chi ama i gatti sarebbe dunque, almeno apparentemente, molto intelligente e riservato e un po’ snob. Chi invece ama i cani dovrebbe eccellere in fedeltà, socievolezza e giocosità. E chi ama i maiali? Forse dovremmo chiederlo alla signora Beckam.
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