Cesar Millan e l’addestramento con metodi forti
Di Cesar Millan ve ne avevamo già parlato. Millan è un addestratore di cani americano che ha un programma in tv dove insegna ad addestrare i cani. Addestrare e non educare, come noi di Petsblog amiamo venga fatto. Cesar Millan addestra i cani con metodi decisamente poco ortodossi e spesso molto discutibili.Come dicevo in precedenza […]
Di Cesar Millan ve ne avevamo già parlato. Millan è un addestratore di cani americano che ha un programma in tv dove insegna ad addestrare i cani. Addestrare e non educare, come noi di Petsblog amiamo venga fatto. Cesar Millan addestra i cani con metodi decisamente poco ortodossi e spesso molto discutibili.
Come dicevo in precedenza di lui abbiamo già parlato quando ha mosso critiche verso nientemeno che Barak Obama perché, a suo dire, è un cattivo padrone per il cane Bo visto che si fa “trascinare” dal cane invece che impartire le sue volontà. Millan è anche un sostenitore dell’addestramento duro fatto di colpi di guinzaglio e strattoni al collare.
L’addestratore di origine messicana torna a far parlare di se con una nuova intervista nella quale ribalta le comuni regole dell’addestramento basate sulla reciproca fiducia cane-padrone e sostiene che un vero padrone deve essere un vero capobranco. Quando il cane si comporta male deve ringhiargli contro, ribaltarlo, metterlo pancia all’aria e guardarlo con sdegno. A parte il fatto che ribaltare un cane non è roba facile. Se si tratta di un toy-dog magari è più semplice ma quando gioco con il mio pit e ci provo fallisco sempre e non voglio pensare ai “papà” di un mastino o di un alano e farlo con un cane in una situazione emotiva tesa, come durante un rimprovero, può portare a ritrovarci con un bel morso (sicuramente dato per difendersi e non per farci veramente male). Questi “suggerimenti” sono stati presi in maniera molto dura dagli animalisti e dagli educatori americani che affermano che, oltre ad essere inutili, dannosi e aver riportato la scienza dell’addestramento indietro di cinquant’anni, rischiano di essere uno stimolo ai maltrattamenti.
Via| Corriere.it
Foto| Flickr