A young Staffordshire Bull Terrier dog lying down on a sofa looking into camera with an inquisitive look.
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Cataratta ereditaria dello Staffordshire Bull Terrier – Visto che lo Staffordshire Bull Terrier, meglio conosciuto come Staffy, è un cane molto gettonato al momento, andiamo a vedere una sua patologia ereditaria, ma non congenita (non è presente infatti al momento della nascita, ma si sviluppa nei mesi successivi): parliamo della cataratta ereditaria dello Staffordshire Bull Terrier. Questo è importante non solo per controllare che il proprio cane non abbia questa patologia, ma anche che non ne sia portatore per evitare di continuare a trasmettere la malattia alle cucciolate. Ecco dunque cause, sintomi, diagnosi e terapia della cataratta ereditaria dello Staffordshire Bull Terrier.
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Come si evince dal nome stesso, la cataratta ereditaria dello Staffordshire Bull Terrier è una patologia ereditaria, quindi se il nostro cane la manifesta è perché o i genitori ce l’avevano o erano portatori e, consapevolmente o inconsapevolmente, sono stati utilizzati comunque per la riproduzione, trasmettendo la malattia ai cuccioli. La malattia è a trasmissione autosomica recessiva. Tuttavia non è congenita, quindi non è presente alla nascita, ma si manifesta col passare del tempo.
I sintomi della cataratta ereditaria dello Staffordshire Bull Terrier sono:
E’ una malattia che di norma si evidenzia presto, già nei primi mesi di vita si può notare questa progressiva opacizzazione del cristallino. La cecità completa arriva intorno ai 2-3 anni.
La diagnosi di cataratta ereditaria dello Staffy deriva dall’anamnesi e dalla visita clinica: se ho uno Staffy con cataratta giovanile è probabile che si tratti di questa forma ereditaria. A questo punto l’unica conferma che si può avere è tramite l’esecuzione del test genetico, anche se tale test non viene eseguito di routine da tutti i laboratori.
A proposito del test, è utile sia in caso di presenza di cataratta che in caso di assenza. Nel primo caso serve per confermare che si tratti di una forma ereditaria e quindi escludere quel cane dalla riproduzione, altrimenti continua a far nascere cuccioli malati. Ma anche in caso di assenza serve per identificare i portatori sani o coloro che ancora non hanno sviluppato la malattia: in questi due casi, infatti, non si notano sintomi e quindi è potenzialmente più facile contribuire a diffondere la malattia.
Il test può avere come risultati:
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.