Cassazione: il Comune deve pagare danni provocati dai pets randagi
Finalmente si è stretto il cerchio intorno al problema del randagismo, dando ai Comuni il compito di assumere provvedimenti per evitare che gli animali randagi arrechino disturbo alla gente in giro, per fatti suoi, nelle vie cittadine.Lo dice una sentenza della Cassazione che in sostanza si schiera dalla parte delle persone anziane, che “devono poter […]
Finalmente si è stretto il cerchio intorno al problema del randagismo, dando ai Comuni il compito di assumere provvedimenti per evitare che gli animali randagi arrechino disturbo alla gente in giro, per fatti suoi, nelle vie cittadine.
Lo dice una sentenza della Cassazione che in sostanza si schiera dalla parte delle persone anziane, che “devono poter circolare sul territorio pubblico, senza essere esposte a situazioni di pericolo, ed in particolare a quelle che l’ente pubblico è espressamente obbligato a prevenire, quali il randagismo”.
Tutto ha avuto origine da un ricorso presentato da una signora ultraottantenne che, aggredita da un randagio, cadendo si era rotta il femore ma non a causa del cane, piuttosto per il timore di essere aggredita.
C’è da dire che che nel caso specifico la cassazione ha annullato la sentenza della Corte d’Appello di Napoli che aveva escluso la responsabilità del Comune di Roccamonfina per l’aggressione subita dalla signora in questione.
Sono quasi 2.000 i comuni italiani non in regola con le norme contro il randagismo e che non hanno servizi di cattura dei randagi né possiedono canili comunali né convenzionati.
E la nostra domanda nasce come sempre più spontanea: come vedete la sentenza? Credete il vostro Comune si adeguerà? Al Sud, dove il randagismo è più diffuso, com’è la situazione?
Foto | Flickr