Casette per criceti: pericoli e materiali adeguati
Il mercato offre moltissime casette per criceti, ma qual è la migliore?
Ci sono tantissime casette per criceti sul mercato, ma quali sono le più adatte, e quali le più comode, inoltre ce ne sono di pericolose? Prima di tutto direi di evitare le casette con fori di entrata e uscita troppo piccoli: esistono casette coi comignoli forati che non sono adeguate poichè il criceto tenta di uscire ma rimane incastrato. In questo caso se non ce ne accorgiamo tempestivamente, rischia il soffocamento.
Per quanto riguarda la comodità di pulizia consiglio le casette senza fondo, in questo modo si possono sollevare facilmente, è possibile cambiare la carta igienica o scottex inodore e la possiamo prontamente riposizionare. Le casette col fondo, invece, vanno smontate, lavate e poi riposizionate ogni 3 o 4 giorni al massimo poichè sul fondo si può formare un ristagno di pipì. Meglio quindi prevenire e non avere un fondo!
Legno o plastica? Ognuno presenta dei vantaggi, ma ha anche i suoi contro: il lego è adeguatissimo in estate e in inverno, infatti non si “scalda” e non si “raffredda”, può essere rosicchiato senza alcun pericolo di sorta ma quando lo si lava ci vuole davvero parecchio perchè si asciughi. La plastica non è un granchè dal punto di vista del clima: rischia di scaldarsi in estate, inoltre se un criceto la rosicchia non può e non deve essere ingerita. Dalla sua ha il vantaggio che se si lava una casetta in plastica, in 2 minuti è asciutta e riutilizzabile. Personalmente preferisco sempre il legno: in inverno metto la casetta sopra al calorifero ad asciugare post lavaggio e in estate la metto fuori al sole. Oltre ad un fattore pratico, sinceramente anche esteticamente mi dà l’impressione che il legno sia più “naturale” per un cricetino: so bene che all’animale dell’estetica non importa nulla ma sono un po’ fissata riguardo al fatto di “rendere più naturale possibile” l’habitat in cui vivrà tutta la vita.