Capricci Felini: I gatti sono sempre dall’altra parte
Eccola lì, alla finestra. Fuori. Sulle tegole. Come diavolo ci sei arrivata, mi chiedo. Che giro hai fatto? E perché ora vuoi entrare se prima volevi tanto uscire? Vorresti lasciarla fuori, ma poi lei ti guarda con gli occhioni desiderosi di calore, d’interno, di riparo. Allora scatti alla maniglia.Eppure quante volte li troviamo fra i […]
Eccola lì, alla finestra. Fuori. Sulle tegole. Come diavolo ci sei arrivata, mi chiedo. Che giro hai fatto? E perché ora vuoi entrare se prima volevi tanto uscire? Vorresti lasciarla fuori, ma poi lei ti guarda con gli occhioni desiderosi di calore, d’interno, di riparo. Allora scatti alla maniglia.
Eppure quante volte li troviamo fra i piedi sull’uscio, imploranti di uscire, come se li tenessimo prigionieri in una cella angusta, senz’aria. Soffocante. Allora li guardiamo negli occhi ipnotici e ci leggiamo il desiderio di libertà, di spazi indeterminati, di terre lontane. E proprio non ce la sentiamo di costringerli al chiuso.
Apriamo la porta, e loro a quel punto, fanno i dubbiosi. Nicchiano. E tu gli domandi: “Cosa vuoi fare allora? Dentro o fuori?”. Solo a quel punto, preziosi, scelgono quasi infastiditi dal ricatto.
Ma i gatti sono così. Quando stanno da una parte, vogliono sempre andare dall’altra. Basta chiudergli una porta e loro vogliono esplorare cosa gli stiamo nascondendo. Altro che orizzonti sconfinati. Basta una camera col pavimento appena fatto. Una scatola di cartone vuota ma con i lati del coperchio abbassati. E loro vogliono subito andare a vedere cosa c’è dietro. Sotto. Sopra.