Capillariosi polmonare nel cane e nel gatto: cause, sintomi e terapia
Che ne dite se oggi parliamo di capillariosi polmonare nel cane e nel gatto? Vediamo cause, sintomi, diagnosi e terapia di questa malattia parassitaria.
Oggi andremo a parlare di una malattia parassitaria non molto conosciuta e diffusa, che però ogni tanto capita di vedere: la capillariosi polmonare. Si tratta di una malattia causata da Capillaria aerophila, malattia parassitaria tipica di volpi e mustelidi, ma che ogni tanto può infestare cane e gatto (e che ancora più raramente può essere una zoonosi). Gli adulti della Capillaria aerophila vivono nella trachea, nei bronchi e talvolta anche nei seni nasali e frontali.
Diciamo che si tratta di un parassita dallo scarso potere patogeno, ma che si configura tuttavia come patologia emergente in quanto, molto probabilmente, a causa delle difficoltà di diagnosi viene sottostimato.
Cause e modalità di trasmissione
La capillariosi polmonare è provocata dal nematode Capillaria aerophila. Gli adulti sono bianchi, lunghi dai 2 ai 3 centimetri. A seguito dell’accoppiamento, le femmine depongono le uova le quali con il muco e la tosse raggiungono le vie aeree superiori e vengono deglutite una volta raggiunta la faringe. Le uova, a questo stadio non infestanti, vengono eliminate con le feci, maturano nell’ambiente esterno fino a produrre una larva infestante che contagia poi gli ospiti definitivi. Tanto per complicare le cose, in questo ciclo a volte intervengono anche ospiti intermedi facoltativi, come i lombrichi.
Quando l’ospite definitivo ingerisce le larve, queste arrivano nell’intestino, penetrano la mucosa, arrivano nel polmone per via linfoematica e ricominciano il ciclo. Diciamo che il parassita raggiunge la maturità sessuale nel giro di 1-2 mesi dal momento dell’infestazione. Come già accennato, l’infestazione da C. Aerophila in cane e gatto è occasionale.
Sintomi e diagnosi
I sintomi di capillariosi polmonare in cane e gatto sono:
- rinite cronica
- tracheite cronica
- bronchite cronica
- murmure rinforzato
- starnuti
- scolo nasale
- tosse secca (diventa umida per le complicanze batteriche secondarie; spesso è notturna)
- enfisema polmonare
- ascessi polmonari
- dispnea
- respirazione a bocca aperta
- morte per insufficienza respiratoria o per broncopolmonite (soprattutti i giovani)
Prima dicevamo che raramente la C. aerophila potrebbe essere responsabile di una zoonosi. In questi casi i sintomi sono quelli di febbre, tosse con catarro, bronchite, emottisi e dispnea. La diagnosi clinica di capillariosi è impossibile, perché i sintomi sono aspecifici, ovvero identici a quelli di tutte le altre cause di rinite e tosse. Nel cane la diagnosi differenziale della capillariosi comprende anche la filariosi, le infestazioni da Angiostrongylus vasorum, da filaroides, da crenosoma vulpis, da polipi nasofaringei, da corpi estranei, da bronchiti allergiche e da tumori. Nel gatto la diagnosi differenziale viene fatta nei confronti della filariosi, delle infestazioni da A. abstrususu, da allergie, infezioni virali e batteriche, da micosi e da polipi. L’unico modo per diagnosticare con certezza la capillariosi polmonare è o trovare le uova nel muco o nel lavaggio bronchiale o trovare le uova nelle feci. Attenzione nell’esame delle feci a non confondere le uova di Capillaria con quelle dei Tricocefali (la capillaria ha asimmetria dei poli, mentre i Tricocefali sono simmetrici e più grandi) e a livello nasale occhio all’Eucoleus bohmi.
Terapia
A dire il vero non è che ci siano molte indicazioni relative alla terapia della capillariosi. Si può usare il febendazolo per due settimane di fila nel cane, il levamisolo per cinque giorni in tre cicli con pausa di 9 giorni, mentre nel gatto è stata descritta la somministrazione dell’abamectina per due volte a distanza di due settimane. Inoltre recentemente sono stati studiati protocolli alternativi a base di milbemicina a dosaggi sverminati più alti rispetto a quelli normali, mentre uno studio testava l’efficacia della combinazione Moxidectina e Imidacolprid in caso di capillariosi polmonare.
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Foto | EgidioMaurizio