Canili: business di 200 milioni di euro l’anno
Un canile convenzionato che ospita mediamente 400 cani ha un introito di circa 1000 euro al giorno. Se il responsabile del canile è una persona per bene spenderà dalle 80 alle 130.000 euro per il mantenimento degli animali, altri 50.000 saranno destinati alle strutture e al personale. Se si tratta di persona disonesta i cani […]
Un canile convenzionato che ospita mediamente 400 cani ha un introito di circa 1000 euro al giorno. Se il responsabile del canile è una persona per bene spenderà dalle 80 alle 130.000 euro per il mantenimento degli animali, altri 50.000 saranno destinati alle strutture e al personale. Se si tratta di persona disonesta i cani mangeranno cibo per circa 70 centesimi di euro al giorno a fronte di un introito di circa 700 euro pagati dai comuni mediamente per ogni cane ricoverato in canile, aggiungendo pure le spese di gestione e sanitarie che non vanno oltre i 150 euro l’anno vuole dire che per ogni cane il margine di guadagno è di almeno 300 euro.
Parola di Lorenzo Croce, presidente nazionale AIDAA che s’è preso la briga di fare i conti in tasca ai gestori dei canili, partendo da una semplice domanda: ma perché questi non vogliono fare adottare i cani? Numeri alla mano, sono almeno 200 i canili concentrati nelle regioni del sud che impediscono l’ingresso dei volontari delle associazioni animaliste per far adottare i loro “ospiti”. Al pari dell’altro centinaio situati soprattutto nel centro-sud Italia che di fatto limitano a una o due ore settimanali l’apertura al pubblico.
Non trascurando anche le responsabilità degli enti locali, i cani per i gestori dei canili rappresentano un vero e proprio business. Secondo voi, amici di Petsblog, quali soluzioni sarebbero auspicabili per risolvere il problema? Avete delle esperienze in materia che volete condividere con noi, lanciando segnali o lasciando semplicemente la vostra testimonianza raccolta nella comunità in cui vivete?
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