Cani e gatti nelle poesie di Enrico Testa
Enrico Testa si è aggiudicato il Premio Pascoli di Poesia 2013. Nella raccolta vincente – dal titolo Ablativo – troviamo alcuni riferimenti agli animali, soprattutto a cani e gatti.
Nella nostra ricerca di poesie dedicate agli animali – ai cani e ai gatti in particolare – ci siamo imbattuti in una piacevole sorpresa: Ablativo di Enrico Testa. Si tratta di una raccolta poetica pubblicata recentemente da Einaudi e che la scorsa settimana ha vinto il Premio Pascoli 2013 per la poesia.
Leggendo le poesie di Enrico Testa in questa raccolta, si trovano vari riferimenti al mondo degli animali e della natura. Nel sonno si sente “a distanza abbaiare di cani / regolari rintocchi di campane”, ma troviamo anche un’ape che “incattivita” dall’afa punge la mano di una persona che si trova a pregare su una tomba. Situazioni di normalità, insomma. Come le domande che si pone l’autore nel guardare un cagnolino (alla catena, purtroppo) o un gattino che insegue una lucertola: perché guardare gli animali ci intenerisce? Enrico Testa ha la sua particolare risposta, che trovate negli ultimi versi della poesia:
il cagnetto alla catena
il gatto che insegue la lucertola
le settembrine fiorite sulla ripa
il tramonto sulla vetreria…
Quadretti di genere.
Ma allora perché c’inteneriscono
sino alle lacrime?
Forse perché lì brilla
qualcosa di nostro e di perduto
volato via veloce tra le ombre?