Cani destinati ai macelli trovano una famiglia in prigione
Cani e detenuti ritrovano l’amore di una "famiglia" dietro le sbarre di una prigione.
La vita in prigione non è affatto semplice, così come non lo è quella che “vivono” alcuni cani nel mondo, cani destinati ai macelli, cani maltrattati o confinati nelle fredde gabbie di canili ad alto tasso di abbattimento. Questi cani sanno bene cosa voglia dire vivere dietro le sbarre, sanno bene cosa voglia dire non avere un solo volto amico, non avere nessuno che tenga a loro. In un certo senso, possiamo affermare che la vita che conducono i detenuti, e quella che conducono questi animali dimenticati da tutti, è più o meno simile.
Forse è per questa ragione che così tanti cani del Pawsitive Change – un programma che fa conoscere i detenuti con i cani salvati da situazioni di vero pericolo e degrado – sembrano così a loro agio quando arrivano in prigione. O probabilmente è perché le persone che vivono dentro i carceri di massima sicurezza desiderano così disperatamente una seconda possibilità, che si aggrappano al nuovo amico a quattro zampe che il destino ha fatto entrare nella loro vita. Qualunque sia la ragione, sembra che far socializzare i cagnolini con i detenuti sia un’idea migliore di quanto si possa immaginare.
A organizzare questo particolare progetto sono stati i membri del Marley’s Mutts Dog Rescue, i quali sono ben felici di constatare che la loro idea ha dato dei frutti tanto straordinari.
Quello che stiamo facendo è dare loro una possibilità. E quello che ci hanno mostrato è notevole: hanno davvero preso alcuni dei nostri cani più problematici e li hanno completamente trasformati.
I cani che fanno parte di questo progetto provengono dalla Cina, dalla Corea e dalla Thailandia, ma anche dai rifugi della California in cui gli animali vengono spesso abbattuti. I cani trascorrono 14 settimane insieme ai detenuti, i quali se ne prendono cura costantemente, e con loro intrecciano una vera amicizia, che va ben oltre le sbarre di un carcere di massima sicurezza. Molti dei detenuti sono infatti pronti ad adottare il loro nuovo amico, una volta che saranno rilasciati. Come se questo non fosse già straordinario, i volontari fanno anche sapere che proprio grazie a questo progetto alcuni detenuti sono riusciti a riallacciare i rapporti con le loro famiglie. Queste ultime infatti, vedendo i loro parenti carcerati prendersi cura di un’altra vita, tendono a far cadere i muri che avevano costruito, e a giudicarli con meno severità.
Prendiamo il peggio del peggio da una varietà di luoghi. Alcuni dei nostri cani provengono dal Yulin Dog Meat Festival, alcuni provengono dai macelli in Corea del Sud. La maggior parte proviene da rifugi ad alta uccisione qui nella contea di Kern
spiegano i volontari, che sottolineano che forse nessuno, meglio di un cagnolino che ha vissuto le più grandi sofferenze può far comprendere quanto sia importante non arrendersi mai. I cani sono infatti degli animali semplicemente straordinari, possono vivere le esperienze più orribili, e continuare a guardare il mondo con un cuore aperto e la coda scodinzolante.