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Cambogia: chiuso mattatoio illegale di cani

In Cambogia è stato finalmente chiuso un mattatoio illegale di cani: nel corso di 25 anni ha ucciso un milione di cuccioli.

Cambogia: chiuso mattatoio illegale di cani

In Cambogia è stato chiuso un mattatoio illegale di cani che negli ultimi 25 anni aveva ucciso almeno un milione di cuccioli. Sono stati Four Paws e Paw Patrol Cambodia, insieme ad Animal Rescue Cambodia, a mettere a segno questa importante operazione di tutela degli animali. Come prima cosa hanno intercettato un camioncino che trasportava 61 cani verso questo mattatoio illegale. Poi da lì sono riusciti a risalire al mattatoio vero e proprio, facendolo chiudere. Questo mattatoio era aperto sin dal 1995: da allora qui hanno macellato almeno 1 milione di cani.

Cani: chiuso il mattatoio in Cambogia

In realtà è bene sapere che Siem Reap è stata la prima provincia della Cambogia a decidere di rendere illegale la macellazione e relativo commercio dei cani. Tutto era avvenuto in piena pandemia, nel corso del luglio del 2020. Tuttavia, nonostante questa scelta, alcune attività continuavano a lavorare indisturbate.

Le associazioni hanno spiegato che questo macello è stato il peggiore in cui sono dovuti intervenire. I cani erano rinchiusi in gabbie fatiscenti e arrugginite, con una puzza indescrivibile di urina e feci. Ma il peggio è arrivato quando hanno notato due cisterne di cemento piene di acqua nera e putrida: qui annegavano i cani per in modo da poterli successivamente spellare tramite fiamma ossidrica.

Inoltre molti dei cani nelle gabbie avevano ancora i collari: arrivavano al macello dopo il rapimento dalle loro famiglie. Tuttavia la svolta è arrivata lo scorso 21 dicembre: un furgoncino che trasportava 61 cani suddivisi in sei gabbie metalliche è stato fermato mentre si dirigeva verso il macello illegale di Kampong Cham.

I cani erano evidentemente provati, molti gravemente disidratati. La maggior parte erano randagi, ma alcuni erano chiaramente di proprietà. Poi il 4 marzo il macello è stato chiuso definitivamente. Al suo interno c’erano 16 cuccioli ancora vivi, tutti di età inferiore ai sei mesi di vita. La maggior parte di loro erano apatici, disidratati e con febbre. Alcuni sono risultati anche positivi alla Parvovirosi.

Adesso i cani sopravvissuti sono ricoverati in ospedali veterinari dove si cerca di salvarli.

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Via | La Stampa

Foto di Moshe Harosh da Pixabay

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