Brexit, anche i pinguini delle Falkland potrebbero avere ripercussioni gravi
Sembra che la Brexit non causerà problemi solamente a livello economico e politico, ma potrebbe causarne anche ai pinguini delle Falkland.
Anche i pinguini delle Falkland potrebbero subire le ripercussioni dalla Brexit. Attualmente i pinguini delle Falkland vivono al sicuro grazie anche ai contributi dell’Unione Europea. Tuttavia con l’uscita della Gran Bretagna dall’UE, quest’ultima potrebbe decidere di smettere di inviare fondi per la tutela degli animali e quindi non ci saranno più soldi né per nutrirli né per curarli. E considerate che nelle Falkland ci sono più di un milione di pinguini, quindi si parla di sovvenzioni notevoli.
La Brexit e il destino dei pinguini delle Falkland
Società europee come Best e Life ogni anno spendono milioni di euro per proteggere i pinguini. Secondo il ministro Barkman: “Gran Bretagna e Unione europea sembrano ignorare i problemi dei territori oltremare britannici: siamo troppo lontani per avere un peso nella trattativa”. Inoltre ha chiesto ai colleghi inglesi che “nessun pinguino venga lasciato indietro”.
Tuttavia Barkman, oltre che dei pinguini, dovrà preoccuparsi anche per gli umani che vivono alle Falkland: l’arrivo dei dazi europei ridurrà il commercio sia di carne che di pesce dalle isole. Inoltre una Brexit senza accordi, farà sì che Londra esca dal trattato di Lisbona. Questo trattato faceva sì che i paesi dell’Unione Europea riconoscessero le Falkland come isole inglesi. Cosa ne sarà, dunque, dei pinguini delle Falkland? L’Unione Europea continuerà a proteggerli o se ne laverà le mani?
Via | La Stampa
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