Brasile: trovato pinguino morto in spiaggia, aveva ingoiato una mascherina
Un pinguino è stato trovato morto sulla spiaggia: l’animale aveva ingerito una mascherina.
Ennesimo caso in cui l’uomo non riesce a rispettare il mondo in cui vive: in Brasile un pinguino è stato trovato morto sulla spiaggia, e purtroppo anche questa volta a causarne la morte è stata la mano di un essere umano.
I fatti sono accaduti nella Juquehy Beach, a São Sebastião, dove alcune persone hanno contattato il team del Santos Basin Beach Monitoring Project (Pmp-Bs) dell’Istituto Argonauta per la conservazione costiera e marina per segnalare la presenza di un pinguino morto sulla spiaggia.
Si trattava di un esemplare di pinguino Magellano (Spheniscus magellanicus) dall’aspetto estremamente denutrito. Come di consueto, l’animale è stato prelevato dal team e sottoposto a un’autopsia per determinare le cause della morte.
Ebbene, anche questa volta c’è di mezzo lo zampino dell’uomo. Il pinguino è infatti morto perché aveva ingerito una mascherina N95, ritrovata dagli esperti dentro lo stomaco del povero animale.
Quanto pesano sull’ambiente i nostri gesti quotidiani?
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Se vi state domandando quale potrebbe mai essere il peso di un gesto “innocuo” e banale come gettare un sacchetto di plastica sulla spiaggia, immaginate quanto possa essere devastante per un animale non riuscire più a comprendere cosa possa e cosa non possa mangiare.
Tartarughe che rischiano di morire perché ingeriscono plastica scambiandola per prede, pinguini che muoiono dopo aver ingoiato mascherine pensando che si trattasse di cibo, uccelli che costruiscono nidi con pezzi di plastica nocivi per la loro salute: questa è la conseguenza di un comportamento che noi esseri umani potremmo davvero evitare, se solo lo volessimo, se solo prestassimo attenzione anche a chi ci circonda, oltre che ai nostri bisogni e alle nostre comodità.
Tra l’altro, come spiega l’istituto Argonauta, che ha diffuso le foto dell’animale senza vita, gettare mascherine in spiaggia o per strada non è rischioso solo per gli animali, ma anche per le persone, poiché si tratta sempre – non dimentichiamolo – di rifiuti speciali a rischio contaminazione, che devono essere gettati con assoluta attenzione e nei luoghi adatti.
Il presidente dell’istituto Argonauta, l’oceanografo Hugo Gallo Neto chiede dunque maggiori interventi anche da parte delle autorità, per arginare il problema:
Riteniamo che la mancanza di informazione della popolazione che frequenta la costa nord sul tema dei rifiuti debba essere affrontata in modo efficiente a tutti i livelli, dai bambini alle scuole, anche con la creazione di una legislazione più severa per impedire alle persone di lasciare spazzatura ovunque.
via | Corriere
Foto di AllgyerDaniel da Pixabay