Bolzano, bracconiere denunciato per aver catturato 46 tordi da vendere come richiami vivi
Un uomo è stato denunciato per aver segregato dei tordi destinati a essere venduti come richiami vivi per la caccia.
Nelle scorse settimane un uomo è stato denunciato per aver catturato molti tordi con lo scopo di rivenderli come richiami vivi per la caccia. I fatti sono accaduti a Bolzano, dove i membri del Corpo Forestale hanno trovato centinaia di metri di rete artigianale nascosti tra i meli, vicini a dei nidi di tordi. I poveri volatili venivano attirati con dei richiami elettronici, per poi finire impigliati nelle reti ed essere catturati.
Dopodiché il bracconiere li rinchiudeva brutalmente in delle piccole scatole. Questo espediente crudele era messo in atto con la complicità di un’altra persona, e insieme i due avevano catturato già 46 tordi bottaccio.
I poveri animali sono stati ritrovati con evidenti ferite a causa dei maltrattamenti subiti. Dopo l’intervento delle autorità, quasi tutti sono stati liberati, fatta eccezione per quelli con maggiori lesioni. In particolare uno di questi tordi aveva una zampetta completamente compromessa, e nonostante l’intervento dei veterinari non è stato possibile salvarlo.
A commentare quanto accaduto è stato Claudio Calissoni, delegato OIPA di Bolzano, che ha preso parte all’operazione per liberare i volatili:
Sono molti i bracconieri provenienti da diverse regioni d’Italia che posizionano le loro trappole per catturare gli uccelli, poi riusati come richiami vivi. Nonostante ciò, grazie all’impegno di volontari e attivisti per la difesa dei diritti animali e alla puntuale azione delle forze dell’ordine è sempre più facile individuare i responsabili, cogliendoli anche sul fatto: oltre al sequestro immediato di tutta l’attrezzatura, ricordiamo che per i bracconieri sono previste denunce di stampo penale.
Il bracconiere di origini toscane è stato denunciato per bracconaggio, maltrattamento e uccisione di animale, e l’OIPA ha fatto sapere che ha intenzione di costituirsi parte civile.
via | Oipa
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