Blocco atrio-ventricolare nel cane e gatto: cause, sintomi e terapia
Patologie cardiache, vediamo cause, sintomi, diagnosi e terapia del blocco atrio-ventricolare nel cane e gatto.
Blocco atrio-ventricolare nel cane e gatto – Torniamo a parlare di patologie cardiache, questa volta non di soffi o miocardiopatie, bensì di disturbi del ritmo. Ecco che allora andremo a vedere cause, sintomi, diagnosi e terapia del blocco atrio-ventricolare nel cane e gatto. Come di sicuro saprete il cuore ha un sistema di conduzione che permette all’impulso elettrico di agire e far contrarre il cuore. Questo sistema è formato da cellule da cui nasce l’impulso elettrico e da fasci che portano lo stimolo ad atri e ventricoli. L’impulso originario parte dal nodo del seno (si trova fra atrio destro e inserzione della vena cava craniale); da qui arriva al nodo atrioventricolare, rallenta per permettere ai ventricoli di contrarsi normalmente, poi tramite il fascio di His aumenta di nuovo la velocità.
Blocco atrio-ventricolare nel cane e gatto: cause, tipi e sintomi
Quando l’impulso elettrico arriva al nodo atrio-ventricolare troppo vicino al precedente o troppo ridotto, ecco che si blocca la trasmissione lungo il sistema di conduzione. Questo blocco è particolarmente significativo quando si hanno tachicardie sopraventricolari. Quando tutto si blocca ecco che abbiamo il blocco atrio-ventricolare.
Ci sono diversi tipi di blocco atrio-ventricolare:
Blocco atrio-ventricolare di I grado
Si ha quando l’intervallo PQ si allunga troppo. Può essere provocato da:
- ipertono vagale
- malattie degenerative che colpiscono il tessuto di conduzione
- iperpotassiemia
- farmaci beta-bloccanti, digitale o calcio-antagonisti
In questo caso non si hanno sintomi di nessun tipo, solamente il vostro veterinario sentirà un anomalo rallentamento del cuore in certe fasi.
Blocco atrio-ventricolare di II grado
Si ha un’interruzione intermittente della condizione dell’impulso elettrico. A volte è fisiologico negli animali giovani, ma può essere causato da:
- ipertono vagale intenso
- malattie respiratorie croniche
- farmaci beta-bloccanti, calcio-antagonisti, digitale e oppiacei
- tachicardia sopraventricolare
- fibrosi del tessuto di conduzione (tipica dei cani anziani)
- stenosi del fascio di His nel Carlino
Ci sono poi diversi tipi di blocco atrio-ventricolare di II grado:
- Mobitz I (tipo Wenckebach): l’intervallo PQ si allunga progressivamente prima del blocco per aumento del periodo refrattario delle cellule del nodo atrio-ventricolare. Si ha per ipertono vagale e lo si nota di più a fine espirazione
- Mobitz II: può essere fisso (solamente un’onda P su due è seguita dal complesso QRS) o avanzato (due o più onde P sono bloccate)
Blocco atrio-ventricolare di III grado
Si ha quando la conduzione atrio-ventricolare è del tutto bloccata. L’atrio si dissocia dal ventricolo, manca correlazione fra le onde P e i complessi QRS. Può essere provocato da:
- malattie congenite
- farmaci come digossina, beta-bloccanti e calcio-antagonisti
- miocarditi
- endocarditi batteriche
- malattie degenerative
- iperpotassiemia
Come sintomi abbiamo:
- abbattimento
- letargia
- intolleranza all’esercizio fisico
- sincopi
- insufficienza cardiaca congestizia
- il primo tono varia di intensità
- ritmo di galoppo con terzo e quarto tono
- presenza del polso giugulare
- morte improvvisa
Cosa fare?
Se il vostro veterinario percepisce all’auscultazione un’anomalia del battito cardiaco, vi consiglierà di fare visita cardiologica con elettrocardiogramma e ecocardiografia. Per i blocco di tipo I e II esiste anche il test con atropina: somministrando atropina, se dopo mezz’ora il blocco è provocato da ipertono vagale, esso scompare. Se è provocato da errori nel funzionamento del nodo atrio-ventricolare allora persiste.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto | ziggyspix