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Beatrice Lorenzin, ministra della Salute, parla della situazione degli animali in Italia

In una lunga intervista a Repubblica, la ministra della salute Beatrice Lorenzin parla di alcuni aspetti chiave della situazione degli animali in Italia

Beatrice Lorenzin, ministra della Salute, parla della situazione degli animali in Italia

Beatrice Lorenzin, ministra della Salute, è stata intervistata da Margherita D’Amico per Repubblica in merito ad alcune questioni che riguardano gli animali: tra le funzioni del ministero della Salute, infatti, c’è anche quella della sanità veterinaria.

L’intervista ruota attorno ad alcuni temi cardine, come il randagismo e la gestione dei canili, la vivisezione e le sovvenzioni per gli istituti di ricerca, l’applicazione delle norme europee per il benessere degli animali (come quelle, per esempio, sulle galline ovaiole). Le risposte della ministra sono precise e puntuali anche se, a mio parere, un po’ troppo fredde. Vi invito a leggere l’intervista completa e a farvi una vostra idea.

Sottolineo alcuni aspetti. Per quel che riguarda il problema del randagismo, Beatrice Lorenzin afferma che intende contrastarlo:

Convocando un tavolo di coordinamento con le organizzazioni dei medici veterinari e tutte le categorie interessate per affrontare congiuntamente il problema e valutare i termini di un aggiornamento della legge.

Dopo aver evidenziato, comunque, che in questi anni il Ministero della Salute si è fatto promotore di campagne contro l’abbandono degli animali come anche di varie iniziative volte a favorire il possesso responsabile degli animali e la prevenzione dei reati contro gli stessi, la ministra ritiene che

i tempi siano maturi per una possibile revisione della Legge (la 281/91 – Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo, ndr), concordata con tutti gli attori coinvolti, che preveda anche l’introduzione di parametri univoci e omogenei nella valutazione della tutela del benessere animale nei canili/rifugi.

Si dice perplessa, la ministra, sui dati forniti dalle associazioni animaliste in merito al fatto che l’Italia disattenderebbe molte regole europee pro animali negli allevamenti da reddito e sul fatto che ogni anno il Ministero sottoscriva vari permessi in deroga per test sugli animali senza anestesia, commenta:

Siamo particolarmente attenti alla concessione di simili autorizzazioni: pone come condizione essenziale la protezione degli animali utilizzati a fini scientifici e per questo compito si avvale dell’Istituto superiore di sanità e del Consiglio superiore di sanità per gli aspetti di valutazione scientifica. Le richieste sono attentamente esaminate in ordine all’indispensabilità dell’esperimento, alla mancanza di metodi alternativi e all’inutile duplicazione degli esperimenti stessi.

Come si diceva, le risposte della ministra sono precise e puntuali, ma risultano un po’ studiate a tavolino. E alla fine di tutto non si capisce perché “allora, non investire nel concreto sviluppo dei promettenti metodi sostituitivi alla vivisezione?”, come nota la stessa giornalista di Repubblica.

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