Beagle di Green Hill abbandonati, dalla vivisezione alla strada
Beagle Green Hill: alcune famiglie adottive si pentono e li rispediscono al mittente.
Beagle di Green Hill abbandonati o meglio, a fronte delle tante adozioni concluse con successo, spunta anche qualche caso, pochi per fortuna, di neoproprietari pentiti. Persone che si erano lasciate prendere dall’emotività del momento, la liberazione dei Beagle, per adottare un cane. Un po’ come avviene con i regali di Natale a quattro zampe, tanto carini nella cesta sotto l’albero ma che iniziano a diventare scomodi ai falsi amanti degli animali già all’Epifania.
Il caso degli abbandoni di alcuni dei cuccioli di Green Hill, riportato da Bresciaoggi, è esemplare dei colpi di fulmine, tanto intensi quanto fatui, alla base di un rapporto insano con gli animali, trattati come giocattoli o ospiti scomodi, in base alla convenienza. Un Beagle è stato ritrovato, tremante, sul ciglio della strada, non molto distante dal centro di Montichiari. Il suo padrone lo aveva smarrito in tangenziale.
Una neoaffidataria ha invece rispedito il Beagle al mittente, come si fa con prodotti guasti, perché le “rosicchiava le gambe del tavolo” e non lo sopportava più. Un’altra coppia di affidatari, residente in zona Colle San Zeno, a causa dei problemi di salute di uno dei coniugi, non può più prendersene cura. A fronte di questi sporadici abbandoni, molti dei Beagle che sono stati adottati hanno trovato, fortunatamente, delle famiglie adottive responsabili e ben felici di averli adottati, anche dopo l’euforia del momento.
Ricordiamo a chiunque voglia adottare un cane al canile o un cucciolo di Green Hill che un animale domestico è per sempre, con i suoi pro (tanti) e i suoi contro (pochi). Non improvvisatevi eroi se non potete permettervelo o se il vostro desiderio di adottare un cane è motivato solo dalla voglia di far parte dei buoni per pochi giorni, prima di risprofondare nel solito egoismo quando si spengono i riflettori. Gli animalisti, d’altra parte, lo avevano previsto: in tanti chiamavano spinti dalla voglia di adottare un cane di razza gratis, cucciolo perdipiù, piuttosto che dall’amore e pochi erano consapevoli dell’immunodeficienza di questi cagnolini, allevati per vivere in ambienti asettici e terribilmente vulnerabili all’esterno.
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