Avvelenamento da rame nel cane e gatto: cause, sintomi e terapia
Torniamo a parlare di avvelenamenti e intossicazioni nel cane e gatto, questa volta dando uno sguardo a cause, sintomi e terapia dell'avvelenamento da rame nel cane e gatto.
Il rame è un oligoelemento indispensabile per l’organismo di cani e gatti: interviene nell’emopoiesi, nella formazione della mielina, nel tessuto osseo, ci sono alcuni enzimi che per funzionare correttamente hanno bisogno del rame ed è anche contenuto in diversi enzimi. Tuttavia, se una certa di quota di rame con la dieta deve essere assorbita, è anche vero che l’ingestione di fungicidi o altri prodotti contenenti troppo rame possono dare luogo a un avvelenamento da rame. Andiamo dunque a scoprire cause, sintomi, diagnosi e terapia dell’avvelenamento da rame in cani e gatti.
Avvelenamento da rame in cani e gatti: cause e sintomi
L’avvelenamento acuto da rame in cani e gatti è provocato da:
- eccessivo sovradosaggio durante una terapia per la carenza di rame
- ingestione casuale di pediluvi contenenti solfato di rame
- ingestione casuale di fungicidi che contengono solfato di rame
- ingestione casuale di vegetali che sono stati trattati con tali fungicidi
L’avvelenamento da rame tipicamente provoca una gastroenterite spesso mortale, a causa dell’azione caustica e necrosante del rame sulla mucosa del tratto gastroenterico. I sintomi compaiono 12-24 ore dopo l’assunzione:
- diarrea acquosa blu-verde
- coliche
- scialorrea
- dispnea
- tachicardia
- movimenti anomali
- paralisi (soprattutto colpisce gli arti posteriori)
- convulsioni
- morte
Esiste poi anche una forma di intossicazione cronica da rame, anche se la si vede di più negli erbivori in quanto provocata da ingestione di alimenti additivati con rame. La forma cronica dell’intossicazione da rame provoca:
- ittero emolitico acuto
- emoglobinuria
- ittero
- dolorabilità renale
- morte
Avvelenamento da rame in cani e gatti: diagnosi e terapia
La diagnosi di avvelenamento da rame in cani e gatti non è semplicissima a livello di clinica. In parte perché il paziente arriva in condizioni così gravi che spesso il decesso anticipa di parecchio eventuali tentativi diagnostici. In parte perché bisognerebbe cercare la presenza di rame nel sangue, fare analisi specifiche o arrivare anche alla biopsia renale, cosa non fattibile in un paziente critico.
Problemi ci sono anche con la terapia: non esiste un antidoto per l’avvelenamento da rame. Si attua terapia di sostegno e disintossicante aspecifica, ma considerate che la prognosi è spesso infausta. Per quanto riguarda le crisi emolitiche, la terapia con l’agente chelante penicillamina o calcio edetato bisodico funziona solamente prima della crisi.
Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
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