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Avvelenamento da fosfuro di zinco nel cane e nel gatto: cause, sintomi e terapie

Oggi torniamo a parlare di tossici e andiamo a parlare di avvelenamento da fosfuro di zinco nel cane e nel gatto: vediamo cause, sintomi, diagnosi e terapia.

Avvelenamento da fosfuro di zinco nel cane e nel gatto: cause, sintomi e terapie

Sempre per rimanere nel campo dei tossici, dopo aver parlato del più comune avvelenamento da rodenticidi o veleno per topi, di quello da organofosforici/carbammati e di quello da glicole etilenico, oggi andiamo a vedere cause, sintomi, diagnosi e terapia dell’avvelenamento da fosfuro di zinco nel cane e nel gatto.

Cause

Che cos’è il fosfuro di zinco? Trattasi di un composto inorganico grigio scuro, cristallino dal caratteristico e nauseabondo odore di aglio o pesce marcio. Il prodotto venne utilizzato nel 1911-1912 come rodenticida, ma anche adesso si usa per la lotto contro topi, ratti e conigli selvatici. Il guaio è che continua ad essere causa di morte accidentale non solo di animali domestici come cani e gatti, ma talvolta anche di bambini.

Come ci si avvelena con il fosfuro di zinco? Purtroppo le vie sono diverse: può essere ingerito, può essere inalato, può penetrare nel corpo attraverso ferite della cute. Quindi le modalità di avvelenamento sono diverse. Quando il fosfuro di zinco viene ingerito, ecco che reagisce a livello dello stomaco con l’acqua e l’acido cloridrico presente per liberare la fosfina, dal tipico odore di acetilene.

Per quanto riguarda l’escrezione del fosfuro di zinco, avviene con le urine, mentre la fosfina viene eliminata anche per via polmonare. Parlando della tossicità, il fosfuro di zinco agisce sia tramite la tossicità dello zinco che della fosfina, la quale quando entra in circolo va a danneggiare gravemente i polmoni, i reni, il fegato, il SNC e il cuore. Ricordiamo come il fosfuro di zinco sia un prodotto molto, molto tossico.

Di base gli animali che ingeriscono il fosfuro di zinco a stomaco pieno hanno i sintomi più gravi, in quanto in questo caso il pH è decisamente più acido e ciò favorisce la formazione della fosfina.

Sintomi

I sintomi di un avvelenamento da fosfuro di zinco compaiono solamente dopo 20-25 minuti dall’ingestione del veleno. Se la dose ingerita è molto alta, la morte sopraggiunge dopo solo un’ora, mentre se vengono assorbite dosi più basse ci si mette 4-72 ore. Per quanto riguarda i sintomi dell’avvelenamento da fosfuro di zinco sono:

  • anoressia
  • abbattimento
  • vomito, spesso emorragico
  • coliche
  • dolore addominale intenso
  • ipertermia
  • convulsioni
  • dispnea
  • asfissia
  • coma
  • morte in 24-48 ore

Per quanto riguarda il tipo di lesioni provocate, troviamo danni ai polmoni, al cuore, ai reni e allo stomaco, il cui contenuto ha un tipico odore di aglio. Per la diagnosi, bisogna inviare i campioni di esche, di contenuto gastrico e di vomito rapidamente all’Istituto Zooprofilattico, ma deve essere fatto tutto velocemente, perché il fosfuro di zinco degrada velocemente e se passa troppo tempo le analisi sono negative. Ricordatevi poi che bisogna indirizzare la diagnosi fornendo un sospetto diagnostico.

Terapia

Purtroppo per l’avvelenamento da fosfuro di zinco non esiste terapia specifica o antidoto, si può solamente effettuare una terapia sintomatica. Se il cane o il gatto hanno ingerito da poco il tossico, si può indurre il vomito. Si somministra carbone attivo, antiacidi per bloccare la produzione di fosfina, si contrasta l’acidosi e si effettua la ventilazione assistita. Ma ricordatevi che la prognosi rimane sempre riservata.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Fazen

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