Graziella
Gattara alla terza generazione, arabista per formazione, traduttrice per lavoro, vive con un compagno allergico ai gatti. Dai Paesi vesuviani alla campagna romagnola, non è riuscita a mantenere l’anonimato, venendo presto scovata da una combriccola di gatti malandati e viziatissimi. Considerata pazza anche dai nuovi vicini, ha preso atto della fondatezza di tale ipotesi. Dice sempre che prima o poi scriverà un libro sulla sua vita coi gatti, ma poi pensa a quanti alberi vengono abbattuti per stampare libri di persone con velleità artistiche e decide di desistere. Forse. Chissà. Magari, impiegando carta riciclata…