Kaos, avvelenamento da metaldeide: le dichiarazioni dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo
Abbiamo chiesto direttamente all'Istituto Zooprofilattico di Teramo qualche spiegazione sulla morte di Kaos, per capire se fosse stato avvelenato da metaldeide o morto per infarto: ecco la nota ufficiale della risposta dell'IZSAM.
Aggiornamento venerdì 03/08/2018, ore 12: Abbiamo inviato una email all’ufficio stampa dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo, per fare un po’ di chiarezza su questa vicenda. Questa è la nota che ci hanno inviato:
“Gli esami autoptici effettuati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise ‘G. Caporale’ di Teramo (IZSAM) hanno rilevato che la causa della morte del cane Kaos è attribuibile ad avvelenamento da metaldeide, prodotto chimico comunemente utilizzato come componente principale nei lumachicidi. La metaldeide si presenta sotto forma di esche granulari di color azzurro-verdastro che risultano fortemente nocive per la salute.
Gli esiti degli esami svolti dal reparto Bromatologia e Residui dell’IZSAM, validati il 2 agosto 2018, sono stati già inviati alla procura. L’inchiesta permetterà di valutare se l’avvelenamento sia stato di natura dolosa o per assunzione involontaria di metaldeide”
L’autopsia di Kaos rivela che potrebbe essere morto di infarto?
Ci sono sviluppi in merito al caso mediatico di Kaos, il Pastore Tedesco dell’addestratore Fabiano Ettorre. Se ricordate, nei giorni scorsi era stata diffusa la notizia della morte di Kaos, Pastore Tedesco “eroe di Amatrice” (sul virgolettato ci arriveremo fra poco). La notizia era trapelata in due modi. Prima di tutto sulla bacheca Facebook di Fabiano Ettorre, il quale sosteneva la tesi dell’avvelenamento. In secondo luogo sulla pagina di un’associazione animalista, Animalisti nel cuore Onlus, la quale aveva definito Kaos come un eroe di Amatrice, cane che aveva salvato la vita a numerose persone cercandole nelle macerie.
A pochi giorni, però, di diffusione della news, ecco che arrivano alcune precisazioni in merito a questa nebulosa vicenda. Tali precisazioni derivano sia da Fabiano Ettorre, sia dalle prime indiscrezioni dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo, sia dal sito Butac che ha rilevato alcune incongruenze nella faccenda.
Kaos morto avvelenato o per infarto?
Partiamo dalla causa della morte di Kaos: perché sulle prime si è parlato di avvelenamento? Semplice: perché era stato lo stesso proprietario, Fabiano Ettorre, sulla sua pagina Facebook, a sostenere questa ipotesi. Ecco la sequenza dei post:
Da qui era partita l’ipotesi dell’avvelenamento, ripresa poi anche dalle testate giornalistiche. Tuttavia i primi esiti dell’autopsia sostengono che il cane possa essere morto a seguito di problemi cardiaci. O meglio: secondo Il Messaggero i primi risultati dell’autopsia parlerebbero di infarto, ma manca ancora il referto ufficiale. Questo perché prima di due mesi non si avranno gli esiti degli esami tossicologici.
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Non penso che i risultati di un organo ufficiale come l’Istituto Zooprofilattico di Teramo parlino di infarto in questi termini, chiunque sia nel campo della veterinaria sa che nei cani non esiste l’infarto cardiaco in quanto tale (o comunque, sia rarissimo).
Quelli che comunemente vengono definiti infarti, sono in realtà patologie cardiache occulte, congenite, aritmie fatali o rotture di corde tendinee. Tutte cause cardiache, dunque, capaci di provocare morte fulminea in un cane apparentemente sano.
” title=”Osservazione personale sulla questione infarto”]
La tesi del mancato avvelenamento sarebbe stata sostenuta anche dai Carabinieri Forestali di Assergi: ispezionando per primi il giardino dove era stato trovato il cadavere di Kaos, non avevano trovato traccia di esche avvelenate. Tuttavia finché non arriveranno l’esito ufficiale dell’autopsia e degli esami tossicologici dell’Istituto Zooprofilattico, potremo fare solamente ipotesi.
Tuttavia Fabiano Ettorre non ci sta, per lui la causa della morte rimane l’avvelenamento e al Messaggero ha rilasciato dichiarazioni forti: “Vogliono mettere tutto a tacere”. E ancora: “Vedrete, diranno che è caduto dal balcone. Non ci credo a questa buffonata. Credo invece che vista la grande risonanza qualcuno tenterà di mettere a tacere la storia. Hanno sequestrato la salma di Kaos in un batter d’occhio e, poi, dopo 48 ore, è stato imposto il silenzio assoluto”.
Ha poi continuato: “Quando l’ho visto riverso ho pensato subito all’avvelenamento, senza farmi condizionare dal dolore che stavo provando. Ci ho riflettuto con attenzione e razionalità. Su Facebook posso scrivere ciò che voglio, anche d’istinto o di rabbia, ma dopo ho sempre parlato di presunto avvelenamento per il 99 per cento delle possibilità”.
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Essendoci stata una denuncia ai Carabinieri ufficiale, è stata innescata tutta la macchina burocratica relativa. Denunciando un avvelenamento è normale che la salma sia stata sequestrata e subito portata all’Istituto Zooprofilattico: deve essere refrigerata e posta quanto prima sotto esami, altrimenti la putrefazione e la necrosi relativi alla morte vanificano molti degli esami che si possono fare.
Credo che anche il silenzio assoluto citato, sia conseguenza di una denuncia in corso: essendoci delle indagini ufficiali, è normale che fino a fine indagini non vengano divulgate informazioni da chi di competenza.
” title=”Altra osservazione personale sulla questione sequestro”]
La questione dell’eroe di Amatrice
Sin da subito, Kaos è stato definito come “eroe di Amatrice”, per il presunto ruolo avuto durante le vicende del terremoto del Centro Italia nel 2016. Tuttavia il sito Butac aveva sollevato qualche perplessità: Fabiano Ettorre nei suoi post non aveva mai parlato di Kaos come di “eroe di Amatrice”. Da dove era saltato fuori questo appellativo?
Pare dalla pagina Facebook dell’associazione Animalisti nel cuore Onlus, la prima a dare risalto alla vicenda. In effetti, poche ore fa, lo stesso Fabiano, tramite un post su Facebook, aveva smentito questa definizione:
Fabiano spiega che altri sono i cani eroi (cita Camilla, il cane eroe dei Vigili del Fuoco), che Kaos era il suo cane personale e che forse sarebbe potuto diventare un cane eroe, se la sua vita non fosse terminata così prematuramente.
Via | Il Giornale – Butac
Foto | Screenshot dalla pagina Facebook di Fabiano Ettorre