Animalisti da campagna elettorale
Bersani, Monti e Berlusconi adottano tutti un cane in campagna elettorale.
Premetto sin da ora che questo post è una pura riflessione personale che vi espongo per capire se è un pensiero che è venuto solo a me. La Campagna Elettorale è in pieno svolgimento. Ogni partito cerca di farsi conoscere, di esporre le proprie idee, di farsi eleggere nuovamente dai vecchi elettori e di accaparrarsi i voti di quelli potenzialmente nuovi. Almeno, così, dovrebbe essere in teoria perché, nella triste realtà, qui gira una dose massiccia di “aria fritta”, tutti parlano di idee e nessuno di cose concrete (salvo poi sparare delle bordate allucinanti per risalire nei sondaggi e nei gradimenti popolari). In questo squallido circo, i nostri politicanti hanno inquadrato un nuovo “target” di persone da sedurre: gli amanti degli animali.
In principio fu Berlusconi, probabilmente su indicazioni della ex sottosegretaria alla presidenza del Consiglio del suo governo, Michela Brambilla, da tempo impegnata nella battaglia a favore degli animali. Apriti cielo. Dato lo “scoop” di Berlusconi, mercoledì sera, ospite a “Le invasioni barbariche”, Mario Monti si è visto appioppare, da Daria Bignardi, un cane “accompagnato” dalla frase “lo vuole adottare?” (sarei stato curioso di vedere cosa succedeva al cane se il Capo del Governo avesse risposto di no). Oggi mi vedo spuntare dal nulla una foto di Bersani intento a coccolare un cane anche lui.
A prescindere dalle mie opinioni politiche personali, trovo estremamente di cattivo gusto tutto questo. Usare dei cani solo per accaparrarsi dei voti lo trovo estremamente vile e scorretto. L’azione della Bignardi era puramente a favore di share (e per fortuna che è finita bene per il cane) e quella di “B. & B.” è a dir poco sospetta visto che, fino ad oggi, non avevano mai parlato del benessere degli animali schierandosi, direttamente o indirettamente, o non facendo nulla , contro la sperimentazione scientifica.