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Animali nella rete dei truffatori: le principali truffe del web

Animali: la truffa corre via web. Ecco le principali e qualche consiglio per non cadere nella rete.

Animali nella rete dei truffatori: le principali truffe del web


Le truffe che hanno per oggetto i nostri amici animali impazzano sul web. Ad esempio, i cani di pochissimi mesi venduti a rate provenienti dall’Est Europa, che spesso muoiono perché separati dalla madre troppo presto o perché viaggiano in condizioni igieniche ed ambientali a dir poco penose. E poi c’è chi chiede soldi su Facebook per finanziare canili che non esistono. A mettere i brividi sono anche le finte associazioni animaliste che accolgono cani e gatti randagi o cucciolate per poi destinarle al mercato della vivisezione o all’industria clandestina delle pellicce, molto attiva purtroppo in Italia.

Non è il caso di demonizzare social network e siti di annunci online. Diciamo semplicemente che i disonesti che prima utilizzavano canali tradizionali per truffare ora hanno a disposizione un nuovo strumento, più immediato e soprattutto capace di raggiungere un vasto pubblico a portata di clic.

La truffa che attualmente sta mietendo più vittime tra gli utenti del web riguarda, ne parlava Luca tempo fa, i cani provenienti dal Camerun. I truffatori, tramite annunci su diversi siti specializzati, offrono un cane, un gatto o un altro animale in regalo, a patto di pagare il biglietto aereo per l’animale. Animale che non esiste, dunque addio soldi e addio cucciolo. Anche se, vorrei aprire una breve parentesi, chi decide di far arrivare un cucciolo di razza dal Camerun quando i canili ed i gattili italiani strabordano e crede anche che glielo regalino, senza farsi delle domande sulla provenienza, insomma, forse ha anche soldi da buttare.

gatti webE sono tanti: oltre 25 mila italiani sono stati truffati negli ultimi anni. Un fatturato illegale da milioni di euro. Non va certo meglio a chi il cane lo riceve. Nella maggioranza dei casi, non è il cucciolo vispo e sano presentato sul portale, molti sono malati, troppo piccoli e destinati a morte certa. Ogni anno in Italia su oltre 450 mila animali acquistati via web, sono almeno 5 mila le denunce per truffa.

Su Facebook ma anche su altri social network ed in siti creati ad hoc per truffare, le truffe più comuni riguardano la raccolta di fondi per curare animali malati. Per evitare di cascarci e far arricchire persone senza scrupoli, bisogna controllare la fonte, ad esempio se l’animale è malato vediamo di contattare il veterinario che ce l’ha in cura e così via. Inoltre evitiamo di elargire denaro a gruppi che non hanno indicato l’associazione legale a cui appartengono o i recapiti e le coordinate anagrafiche della persona fisica che ha lanciato la raccolta.

Non è facile distinguere il bene dal male e sul web lo è ancora di più, ma l’importante è non cedere alla tentazione di inviare soldi o addirittura affidare i propri animali nelle mani di sconosciuti, fidandosi ciecamente della fine che faranno. So che le foto di cani malati spingono a spedire immediatamente soldi ed è giusto continuare ad aiutare gli animali in difficoltà. Solo tenete gli occhi ben aperti, ecco.

Via | AIDAA
Foto | Flickr; Pdro (GF)

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