Animali domestici e Covid-19: il vostro gatto vi salverà

Animali domestici e Covid-19: un binomio molto particolare e importante. Durante questi mesi di pandemia stiamo comprendendo sempre più quanto sia fondamentale avere un contatto fisico con le persone che amiamo. Purtroppo, per ridurre il rischio di contagio, è necessario mantenere la distanza dalle persone, anche da quelle a noi più care. In un quadro del genere, a giocare un ruolo fondamentale sono ancora una volta gli animali domestici.

Non solo gatti e cani, ma anche tartarughe, pappagalli e persino cavalli e pecore! I nostri amici pets svolgono tutti un ruolo cruciale ai tempi del Covid, quando il contatto fra gli esseri umani può mettere a rischio la nostra stessa vita.

Covid-19: il ruolo salva-vita degli animali domestici

A parlare di questo argomento sono stati i membri della University of South Australia, autori di uno studio pubblicato sul Journal of Behavioral Economics for Policy. Esaminando un campione di 32 persone, gli esperti sono infatti riusciti a confermare il meraviglioso ruolo “salvavita” che gli animali domestici hanno esercitato durante il 2020.

In un anno in cui il contatto umano è stato limitato e le persone sono state private del tatto, l’impatto sulla salute e sulla qualità di vita è stato enorme. Per riempire il vuoto e fornire un cuscinetto contro lo stress, si è verificata un’impennata globale di adozioni di cani e gatti da rifugi per animali durante i lockdown.

Del resto, sappiamo bene che avere un animale domestico ci aiuta a sentirci meno soli, dona conforto e migliora persino i nostri livelli di autostima. Il 90% delle 32 persone intervistate ha ammesso che accarezzare e coccolare un animale domestico li ha fatti sentire più rilassati e sereni. Il bello è che anche gli animali hanno tratto enormi benefici da coccole e carezze.

Non dimentichiamolo quando – speriamo al più presto – la pandemia sarà finalmente superata! I nostri amici pets avranno sempre bisogno del nostro amore e del nostro affetto, con o senza quarantena.

via | ScienceDaily
Foto di Kanashi da Pixabay