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Animali carnivori, erbivori e onnivori: le differenze principali

Quali sono le principali differenze fra animali carnivori, erbivori e onnivori?

Animali carnivori, erbivori e onnivori: le differenze principali

Animali carnivori, erbivori e onnivori: che gran confusione. Poi ci aggiungiamo gli erbivori stretti, i granivori, i piscivori e la situazione si complica. Ma torniamo alla distinzione principale: carnivori, erbivori e onnivori. Molto semplicisticamente possiamo differenziarli sulla base di ciò che mangiano, ma le differenze vanno più in profondità. Non si tratta solamente di ciò che mangiamo, ma anche di come si è evoluto il loro intero sistema digestivo, partendo dai denti e arrivando all’intestino. Inoltre ci sono anche delle particolarità anatomiche che ci permettono di distinguerli fra di loro.

Animali carnivori: caratteristiche e quali sono

Gli animali carnivori sono animali che si sono specializzati nella digestione della carne. Il loro organismo ha bisogno della carne e dei suoi elementi costitutivi per poter funzionare correttamente. In questi animali una carenza di carne nella dieta provoca gravi patologie. Pensiamo, per esempio, alla miocardiopatia dilatativa o ai problemi alla vista di gatti nutriti con diete vegane prive di carne: il risultato è una grave carenza di taurina.

In generale, si definisce carnivoro un animale che si nutre prevalentemente di carne. In questo modo è possibile differenziarlo da animali che si nutrono con diete più specifiche (che comunque, a ben vedere, rientrano nell’ambito delle diete carnivore):

  • insettivoro: si nutre soprattutto di insetti e altri invertebrati
  • piscivoro: si nutre di pesci
  • ofiofago: si nutre di serpenti
  • spongivoro: si nutre di spugne
  • lepidofago: si nutre delle scaglie di altri pesci
  • mucofago: si nutre del muco di altri pesci
  • ematofago: si nutre di sangue
  • molluscivoro: si nutre di molluschi

All’interno del gruppo dei carnivori troviamo poi i carnivori stretti o obbligati (talvolta definiti anche come ipercarnivori). Costoro hanno bisogno per forza della carne per sopravvivere.

A livello anatomico, i carnivori si sono specializzati nella prensione e nella digestione della carne:

  • i canini sono affilati per strappare la carne, così come i molari sono più appuntiti in modo da lacerare meglio la carne
  • pH dello stomaco molto acido
  • il tratto digerente è corto e con una struttura più semplice in modo da digerire meglio la carne
  • cieco non molto sviluppato (o assente)

Inoltre, se ci fate caso, i carnivori hanno altre importanti differenze. Essendo predatori, hanno gli occhi posti davanti e non lateralmente, in modo da puntare meglio la preda.

Quali sono gli animali carnivori? Fra i nostri animali domestici il gatto e il furetto sono carnivori stretti. Idem per quanto riguarda i serpenti. Il cane? Tecnicamente discende dal lupo, quindi carnivoro, ma capace di ingerire anche piccole quantità di fibra e carboidrati, motivo per cui lo si definisce un onnivoro.

Ovviamente anche un carnivoro stretto può mangiare della fibra: solo che non gli serve dal punto di vista nutrizionale, quanto più che altro per indurre il vomito o, in alcuni casi, stimolare la motilità intestinale. In fin dei conti, quando un carnivoro selvatico in natura mangia una preda, ingerisce anche l’intestino dell’erbivoro che contiene erba. Ma è dalla carne che prende i nutrienti di cui ha bisogno.

Animali erbivori: caratteristiche e quali sono

Gli animali erbivori sono animali che si nutrono soprattutto di vegetali. L’animale erbivoro ha modificato pesantemente l’anatomia del suo tratto digestivo durante l’evoluzione naturale in modo da essere capace di trasformare a suo vantaggio le molecole vegetali. Anche negli erbivori distinguiamo diversi tipi:

  • frugivori: si nutrono di frutti
  • folivori: si nutrono di foglie
  • granivori: si nutrono di semi
  • nettarivori: si nutrono di nettare

Sempre rimanendo nei mammiferi, abbiamo due tipi di erbivori:

  • monogastrici: hanno uno stomaco composto da una singola sacca dove avviene la digestione chimica e enzimatica. Esempio sono il cavallo, alcuni roditori e i conigli (anzi, il coniglio è un erbivoro stretto, come il cincillà e il cane della prateria)
  • poligastrici o ruminanti: lo stomaco è suddiviso in quattro sacche. Abbiamo rumine, reticolo, omaso e abomaso (che corrisponde allo stomaco singolo dei monogastrici). Qui troviamo i Camelidi, i bovini, i cervi, le giraffe, gli ovini e i caprini

Oltre alle differenze già citate, gli erbivori tendono ad avere:

  • assenza di canini;
  • molari piatti per triturare meglio le erbe;
  • tratto digerente lungo per riuscire a digerire bene le fibre.

Se ci fate caso, poi, molti erbivori sono prede. Per cui si sono evoluti in modo da tener sotto controllo i predatori. Come? Semplicemente i loro occhi si trovano più lateralmente, in modo da aumentare il loro campo visivo.

Animali onnivori: caratteristiche e quali sono

Gli animali onnivori sono quelli capaci di nutrirsi di un’ampia gamma di alimenti. Può nutrirsi sia di animali che di vegetali. Tuttavia a seconda della specie onnivora di cui parliamo, le percentuali fra carne e vegetali possono essere molto variabili. Dire infatti che un animale è onnivoro, non vuol dire che lo si può abituare a mangiare solamente una determinata categoria di alimenti a scapito dell’altra. Prendiamo le tartarughe acquatiche palustri del genere Trachemys: da giovani tendono ad essere più carnivore, mentre da adulte più erbivore. Ma non è che da adulte allora possiamo smettere di dare loro la carne, altrimenti rischiano l’ipovitaminosi A.

Fra i nostri animali domestici si tende a considerare onnivoro il cane. Questo perché nella sua dieta vengono anche inseriti carboidrati, cereali e vegetali. Ma questo non significa che non abbia anche lui bisogno della carne nella sua dieta, visto che discende dal lupo, animale carnivoro. Un altro animale che ci si dimentica essere onnivoro è il criceto: una carenza proteica nella sua dieta tipicamente provoca alopecia.

Gli onnivori hanno un apparato digerente capace di sfruttare sia alimenti a base di carne che alimenti vegetali, il che garantisce un maggior tasso di sopravvivenza in natura. Fra gli onnivori non vengono considerate quelle specie che, ogni tanto, possono nutrirsi di alimenti vegetali o animali non compresi nella loro dieta. Per esempio un lupo o un gatto, anche se perfettamente in grado di smangiucchiare ogni tanto dell’erba o di ingerire il contenuto vegetale dello stomaco di una preda, non per questo sono considerati erbivori. Idem dicasi per le tartarughe di terra nostrane: sono erbivore, anche se ogni tanto capita che possano ingerire qualche insetto o lumachina.

Altri animali onnivori sono i maiali, i corvi, i topi, il ratto. E anche l’uomo a dire il vero.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | iStock

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