Animali anche in ufficio: sempre più aziende lo permettono
Il rapporto fra gli italiani e i propri animali domestici sta diventando sempre più stretto, tanto che alcune aziende permettono di portare il proprio pet persino in ufficio!
Il rapporto fra gli italiani e i propri animali domestici sta diventando sempre più stretto, tanto che alcune aziende permettono addirittura di portare il proprio pet in ufficio. Questo è uno dei dati emersi dal rapporto Assalco – Zoomark 2018, compendio annuale curato da Assalco (Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia) e da Zoomark International, incentrato sul tema dei Pets. Dal rapporto emerge anche che nelle case degli italiani si trovano circa 30 milioni di pesci, 13 milioni di uccelli, 7,5 milioni di gatti, 7 milioni di cani e 3 milioni piccoli mammiferi e rettili. Un numero non indifferente, non trovate?
Gli animali domestici fanno insomma parte integrante delle nostre famiglie, e la maggior parte di noi dedica molto tempo alla cura del proprio pet. Il 46% degli italiani viaggia ad esempio solo se anche il proprio amico a quattro zampe può partire, e il 77% dei proprietari nutre i propri pet con cibo di alta qualità, consigliato dai veterinari per un’alimentazione completa e bilanciata.
Come abbiamo accennato, molte aziende permettono inoltre ai lavoratori di portare in ufficio il proprio animale domestico, in modo da non lasciarlo solo a casa per tutto il giorno.
Gli esperti ricordano che gli animali d’affezione svolgono anche un importante ruolo attivo nella società. Alcuni ricoprono veri e propri incarichi di rilievo, come quello di aiutare i non vedenti, prestare soccorso nelle situazioni di emergenza o per le persone che soffrono di diabete, coadiuvare percorsi di riabilitazione negli ospedali, nelle carceri e nelle terapie di supporto per coloro che sono vittime di bullismo e cyberbullismo.
Insomma, come potete vedere, gli animali domestici ricoprono un ruolo molto importante nella nostra società, ed anche per questa ragione sono sempre più numerose le proposte avanzate dai politici, che riguardano i pelosi (e non) di casa. Si è ad esempio chiesto di poter inserire i pet nello stato di famiglia, o di introdurre nella Costituzione italiana un principio della tutela degli animali, o ancora si è richiesta la realizzazione di un’anagrafe nazionale per i nostri Pet, in modo da poter tenere traccia dei passaggi di proprietà, trasferimenti e decessi, e così facendo aiutare a combattere il randagismo e il problema degli abbandoni.
via | Ansa
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