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Alimenti monoproteici nel cane e nel gatto: cosa sono e a cosa servono

Oggi andremo a parlare di alimenti monoproteici nel cane e nel gatto: andiamo a vedere cosa sono, a cosa servono e come sceglierlo.

Alimenti monoproteici nel cane e nel gatto: cosa sono e a cosa servono

Spesso si sente parlare di alimenti monoproteici per cani e gatti, ma cosa sono esattamente? A cosa servono? Quando devono essere usati? Ma soprattutto: quali errori bisogna evitare quando si decide di utilizzarli? Ecco che allora oggi andremo a parlare degli alimenti monoproteici per cani e gatti, prima di tutto vedremo cosa sono e con quali altri alimenti non vanno confusi. Poi parleremo dei casi in cui servono, di come sceglierli e, cosa fondamentale, tutti gli errori che i proprietari compiono quando decidono di usare gli alimenti monoproteici di testa loro.

Alimenti monoproteici: cosa sono e a cosa servono

Che cosa sia un alimento monoproteico, lo dice il nome stesso: è un alimento per cani o gatti con un’unica fonte proteica al suo interno. Esistono linee particolari di mangimi che producono cibi monoproteici, così su due piedi mi vengono in mente la Forza 10, l’Exclusion, la Trainer, la Drn, ma di sicuro ce ne sono tante altre. Attenzione: queste ditte producono sia linee di cibo di mantenimento normali, quindi non necessariamente monoproteiche che linee monoproteiche esclusive. Questo per spiegare che quando il veterinario vi prescrive un mangime monoproteico della Exclusion non è che tutti i tipi di mangime prodotti dalla Exclusion vanno bene, ma solo quello che vi è stato indicato.

Altro dettaglio: la maggior parte dei proprietari pensa che i mangimi che stanno dando ai loro pet siano monoproteici in quanto sulla confezione c’è scritto Al pesce o Col cavallo. Sbagliato: le diciture sulle etichette dei mangimi vanno interpretate correttamente. Dire che un mangime è Al pesce non è equivalente al dire che quel mangime è un monoproteico di pesce: nel primo caso si indica che il gusto del mangime è al pesce, ma se leggete l’etichetta troverete qualche dicitura generica come carni e derivati e grassi animali, che indicano che in quel mangime oltre al pesce ci è finito di tutto. Diciamo che in questo caso il grosso delle proteine sono quelle del pesce, ma ce ne sono altre di altri animali non ben specificate.

I veri mangimi monoproteici contengono solo ed esclusivamente una proteina animale: se trovate un monoproteico con su scritto Pesce e poi ci sono Carni e derivati generici, non è un vero monoproteico. Ma a cosa serve un mangime monoproteico? Fondamentalmente lo si usa nei cani in cui si sospetta un’allergia alimentare ad una determinata proteina animale. Di solito la maggior parte delle allergie alimentari di cani e gatti sono rivolte a pollo e manzo, semplicemente perché nelle scatolette di mantenimento che possono aver mangiato sono le proteine maggiormente utilizzate. Ecco che allora in un caso del genere, si opta per un mangime monoproteico con proteina diversa a quella a cui il cane o il gatto sono abituati: pesce, cavallo, maiale, coniglio, tacchino, anatra, cervo, quaglia, galletto e via dicendo. Ovviamente non è che come per magia si trova subito il prodotto giusto per quel determinato cane: a volte il veterinario è costretto a cambiare marca e proteina diverse volte prima di trovare quella giusta, a meno che non abbiate fatto gli appositi test allergici prima e sperando che questi siano attendibili.

E se ho provato tutti i monoproteici esistenti al mondo e il cane continua ad avere problemi? Può essere che la dieta monoproteica non sia stata eseguita correttamente, può essere che il cane soffra di un’intolleranza ad alcuni additivi utilizzati nella composizione del mangime, può essere che il cane abbia altri problemi non di natura allergica presenti in contemporanea, può essere che il cane abbia bisogno di un idrolizzato e non di un monoproteico, le scelte sono ampie in questo caso.

Come sceglierli e cosa non fare

Come scegliere un monoproteico adatto al mio cane? Beh, deve essere prescritto da un veterinario in base all’iter diagnostico che state seguendo. E’ ovvio che potete entrare in un qualsiasi negozio e comprare un monoproteico di testa vostra, nulla ve lo vieta, ma sappiate che in questo modo state bruciando tutte le proteine utili per il cane. Mi spiego meglio, come al solito con un esempio pratico. Il caso tipico prevede proprietario scocciato che arriva e vi dice che il cane ha tutte le allergie alimentari di questo mondo, che ha già provato tutti gli ipoallergenici e che il cane non migliora. Come mai? Quello che non vi dirà è che ha fatto di testa sua e che quindi dopo il primo monoproteico ne ha provate dozzine di altri, magari per qualche settimana, fino a che non è finito il sacco, poi ha cambiato proteina per altre 2-3 settimane, nel frattempo ovviamente il cane, poverino, sia mai che muoia di fame, mentre mangiava il monoproteico ha mangiato di tutto e anche di più e via dicendo.

Strano vero che il monoproteico non abbia funzionato? Il problema è che in questo modo avrete contribuito a sensibilizzare il cane a tutte le proteine esistenti al mondo, vanificando dunque qualsiasi possibilità di trovare la dieta adatta a lui. Ecco dunque qualche consiglio su cosa non fare quando il cane è sottoposto a dieta monoproteica:

  • il fai-da-te: la dieta monoproteica vera va eseguita per minimo due mesi, senza che il cane in questi due mesi assaggi nulla di diverso, altrimenti come si fa poi a capire a che cosa è allergico? E ho detto minimo, non massimo
  • dargli altro cibo: state spendendo un capitale per i cibi monoproteici, ma per invogliare il cane gli mettete insieme al monoproteico della scatoletta normale? Sono venuti i suoceri a pranzo e poverino chiedeva da mangiare e gli avete dato di tutto e anche di più? Il cane certo che mangia monoproteico…. più il biscottino al mattino, il pane, la crosta di formaggio, il prosciutto? Beh, sappiate che in questi casi state buttando i soldi, o fate la dieta monoproteica vera o è tutto inutile, è uno spreco di tempo e risorse per voi e per il veterinario
  • cambiare proteina ogni 2-3 settimane quando finite il sacco: sensibilizzate il cane a tutto e non date il tempo al monoproteico di agire
  • dargli cibi normali conditi: se è vero che un cane o un gatto che mangia un monoproteico al pesce può mangiare anche della platessa o della sogliola vera (sempre pesce è), non può però mangiarla al cartoccia, fritta o condita, le regole dell’alimentazione base del cane sono sempre valide

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | orsorama

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