Alcuni animali famosi del 2014
Tanti sono stati gli animali non umani di cui abbiamo parlato in questo 2014: passiamone in rassegna alcuni
Le cronache del 2014 si sono spesso soffermate su animali che sono diventati un po’ simbolo delle più varie situazioni, oltre che su cani e gatti eroi. Sovente si tratta di animali vittime di violenza da parte dell’uomo, come è successo, per esempio, con Daniza, l’orsa del Trentino, ritenuta pericolosa e morta durante quelle che dovevano essere le operazioni per portarla in un luogo sicuro: una storia che ha animato molto l’opinione pubblica e che ci ha fatto toccare con mano quanto l’uomo possa essere distruttivo nei confronti delle altre forme di vita che ci sono su questo nostro pianeta.
Sempre su questo tema, ricordiamo la giraffa Marius, uccisa in uno zoo danese, in nome di una non ben precisa politica di controllo delle nascite. E come Marius è stata uccisa anche un’intera famiglia di leoni.
Ci sono anche notizie più liete, come quella del leone marino che ha compiuto un viaggio di ottomila chilometri in 169 giorni o Lady, il cane labrador che, dopo una vita tra canili di vario tipo è stato adottato da una miliardaria.
Singolare la storia di Jefferson, il cane che compie migliaia di chilometri per ritrovare il suo proprietario durante i mondiali di calcio del Brasile, e non meno particolare è la storia di Toby, gatto che è tornato a casa dopo ben dodici anni, quasi come niente fosse.
Per la serie amore senza confini, ricordiamo la commovente storia di una cagnolina di razza Shih-tzu che ha allattato un gattino, anche in situazioni pericolose come quella in cui si trovavano e cioè all’interno di un crepaccio.
Tra tutte le storie di animali che vi abbiamo raccontato quest’anno, vogliamo concludere con quella della famiglia di migranti che ha affrontato i pericoli delle carrette del mare per provare ad avere una vita migliore qui da noi. E in questa corsa verso la libertà non hanno lasciato a casa il gatto, ma l’hanno portato con loro: un bell’esempio di amore e rispetto per la vita, a qualunque forma appartenga, perché, come disse una volta l’etologo Roberto Marchesini, la nostra biografia è fatta di alterità, anche non-umane.