Ad Avetrana un cane randagio ha smascherato l’assassino di Sarah
C’è qualcosa che non avete sentito da nessuna parte tra le mille cose che sono state dette sulla drammatica storia di Sarah Scazzi, l’adolescente uccisa dallo zio ad Avetrana, in provincia di Taranto. Questa cosa non l’avete sentita dire sicuramente perché in molti avranno pensato si trattasse solamente di una coincidenza o di un caso […]
C’è qualcosa che non avete sentito da nessuna parte tra le mille cose che sono state dette sulla drammatica storia di Sarah Scazzi, l’adolescente uccisa dallo zio ad Avetrana, in provincia di Taranto. Questa cosa non l’avete sentita dire sicuramente perché in molti avranno pensato si trattasse solamente di una coincidenza o di un caso ma, se conoscete il sesto senso che alberga in ogni cane, sapete che ne di coincidenza ne di caso si tratta. Sarah aveva un amico particolare. È un cane randagio a cui lei riservava qualche carezza e lui, per ricambiare, le faceva da “scorta” e la seguiva ovunque andasse.
Un volontario della protezione civile ne parla al giornale Quotidiano di Puglia e spiega che, il 26 agosto, giorno della scomparsa di Sarah, il cane è rimasto per ore davanti al cancello della casa dello zio della ragazza. Nessuno, quel giorno, ci ha badato molto poiché tutti pensavano fosse solo una coincidenza ma, alla luce di quanto è emerso pochi giorni fa, quella una coincidenza non lo era proprio ma il randagio è stato il primo a scoprire il colpevole della sorte di Sarah. Ora il randagio vaga per quelle vie, forse sperando che qualcuno gli riservi lo stesso affetto della sua amica scomparsa. Fidatevi di più dei vostri cani, loro possono sapere cose che voi non immaginate nemmeno.
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