Accudisci un cane randagio e lui morde qualcuno? I danni li paghi tu
Secondo la Corte di Cassazione chi accudisce un cane randagio anche senza esserne il proprietario (con microchip), è responsabile di eventuali morsi a terzi e ne deve pagare i danni.
La Corte di Cassazione non ha dubbi: se dai da mangiare o accudisci dei cani randagi e questi mordono qualcuno, i danni li paghi tu, anche se i cani non sono i tuoi. Non vi servirà a nulla sostenere che quei cani non hanno il microchip e che, comunque, anche se lo avessero non è intestato a voi: per la Cassazione nutrendo e prendendovi cura di quel randagio avete appena messo in essere una “relazione di detenzione”, per cui siete responsabili sia civilmente che penalmente di quello che il cane combina. Ma da dove nasce questa sentenza?
Cani randagi e responsabilità in caso di morsi: la parola alla Cassazione
Tutto origina a Termini Imerese, in provincia di Palermo: qui un signore ogni tanto dava da mangiare a due cani randagi all’interno del giardino di casa sua. I cani arrivavano, lui li nutriva, loro gli facevano le feste e poi se ne andavano per i fatti loro. Un giorno, però, un passante transita davanti al cancello, l’uomo assicura che i cani sono buoni, ma in qualche modo viene morso. Parte così la denuncia.
L’uomo si è difeso davanti al Giudice di Pace sostenendo che i cani non erano suoi, non avevano un microchip a nome suo e che si introducevano nel suo giardino quando ne avevano voglia e che lui si limitava a dargli da mangiare quando li vedeva. L’uomo spiegava poi che la responsabilità giuridica dei cani, in quanto randagi, tecnicamente era del Comune.
Ma il giudice non l’ha pensata in questo modo e gli ha dato una multa di 200 euro. L’uomo però non si è arreso e ha deciso di ricorrere in appello e poi in Cassazione. Ma niente da fare. La Cassazione ha così stabilito: “La posizione di garanzia assunta dal detentore di un cane impone l’obbligo di controllare e di custodire l’animale adottando ogni cautela per evitare e prevenire le possibili aggressioni a terzi anche all’interno dell’abitazione”. E per la Cassazione anche dare ogni tanto occasionalmente del cibo a un cane equivale a diventarne i detentori, per cui ecco che scatta la multa.
Penso che possa essere un ottimo deterrente per tutti quei furbetti che fingono di non avere ufficialmente un cane sostenendo che quei cani a cui danno da mangiare siano dei randagi, quando in realtà li considerano di loro proprietà, ma non li regolarizzano perché non vogliono spendere soldi per microchip, visite veterinarie o affini. Troppo comodo dare da mangiare ogni tanto ad un cane, fargli due coccole quando se ne ha voglia e poi lavarsene le mani quando si tratta di curarli o metterli in regola con la legge sostenendo che non siano i tuoi. Voi che ne dite?
Via | La Stampa
Foto | bambi851