Tutela degli animali, in arrivo un sottosegretariato del Ministero della Salute?
Pare che il ministro Giulia Grillo voglia istituire la figura del Sottosegretario alla tutela degli animali.
Sembra che il ministro Giulia Grillo abbia tutte le intenzioni di creare la figura del Sottosegretario alla Tutela degli Animali, figura facente capo sempre al Ministero della Salute. Proprio ieri si è tenuto un incontro al Ministero della Salute: a questo meeting hanno partecipato tutte le principali associazioni italiane che si occupano di protezione animale. Presente anche Giuseppe Amato, capo della segreteria tecnica del ministro e la Direzione tecnica competente per materia. Durante l’incontro, Amato ha fatto sapere a tutti che il ministro Giulia Grillo vorrebbe creare la figura del Sottosegretario alla Tutela degli animali.
A cosa servirebbe un Sottosegretario alla Tutela animali?
La notizia è stata diramata da Walter Caporale, il presidente di Animalisti Italiani onlus. Ecco le sue parole: “Accogliamo con viva soddisfazione la proposta che per noi rappresenta uno sforzo concreto sull’innalzamento del benessere animale. Vigileremo in maniera attenta affinché la figura del sottosegretario alla tutela degli animali diventi una realtà imminente e fattiva. Finalmente con il ministro Grillo troviamo un interlocutore valido e affidabile con il quale discutere nell’interesse degli animali che sono esseri indifesi”.
Da parte loro, gli Animalisti hanno sottolineato alcuni punti chiave di cui questa figura e il ministro dovrebbero occuparsi con una certa rapidità:
- lotta contro i bocconi avvelenati
- maggiori misure restrittive nella vendita di veleni facilmente trovabili in commercio
- Piano Nazionale contro il randagismo
Anche l’Enpa ha poi aggiunto le sue indicazioni:
- creazione di un’Anagrafe unica per gli animali d’affezione
- limitazione dell’uso di animali durante feste
- maggior accessibilità al farmaco veterinario: l’Enpa ritiene, infatti, non accettabile il fatto che le terapie per gli animali siano tassate con un Iva del 22%, equiparandoli a beni di lusso
A questo proposito, amplierei la questione: perché i veterinari devono avere tutti gli obblighi e oneri dei medici, ma non i benefici? Perché i medici hanno l’Iva sulle loro prestazioni al 10% e i veterinari ce l’hanno al 22%? Se dobbiamo avere gli stessi obblighi dei medici (vedi ricetta elettronica…), allora a questo punto sarebbe giusto concedere anche gli stessi benefici, il che vuol dire stessa Iva dei medici sulle prestazioni e non al 22%.
Via | Il Sole 24 Ore
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