Cucciolo di cane morde un poliziotto: la sua punizione vi sorprenderà
Ecco la storia di Bungle, un cucciolo di Chow Chow che è stato messo in prigione per aver morso un agente di polizia.
Oggi vogliamo raccontarvi una storia molto particolare accaduta nel Regno Unito, dove un cucciolo di Chow Chow di nome Bungle è stato messo “in prigione” per aver morso un agente di polizia del Northamptonshire. La storia è avvenuta qualche settimana fa, quando il cucciolo di sole 16 settimane, fuggito da casa, si è ritrovato per strada, ed ha morso un poliziotto che lo aveva trovato nascosto sotto un camion, e che aveva cercato di salvarlo.
Il piccoletto era sicuramente molto spaventato, ma l’agente di polizia ha ugualmente deciso di “arrestarlo”, secondo la legge Dangerous Dogs Act. Bungle rischiava di trascorrere nove mesi recluso per la sua bravata!
Il cucciolo appartiene a un banchiere di nome David Hayes, un milionario inglese che aveva subito spiegato di essere molto dispiaciuto per quanto accaduto, ma che era allo stesso tempo anche molto sorpreso per la scarsa tolleranza mostrata dagli agenti di polizia. A dare ragione all’uomo e alla sua famiglia sono state migliaia di persone, che hanno aderito alla campagna lanciata su Facebook per chiedere la liberazione dell’animale. In merito alla questione si è pronunciata anche la Sovrintendente capo della polizia locale, che ha specificato:
Il cane era incustodito in una carreggiata stradale ed era aggressivo con i presenti. Il rischio potenziale posto dal cane in quel momento non è da minimizzare per il fatto che è un cucciolo o perché fosse spaventato. Avendo già morso due volte l’ufficiale, provocandogli ferite e lividi, sarebbe stato negligente liberare un cane che mostrava un’aggressività così evidente senza prima aver garantito la sicurezza sia del cane sia di quella dei presenti.
Per questa ragione, gli agenti hanno eseguito le indagini necessarie, e dopo aver calcolato gli eventuali rischi, hanno deciso di liberare l’animale, e di restituirlo alla sua famiglia. Le forze dell’ordine tengono a specificare che non sono stati i media a far giungere a questa decisione, ma l’aver analizzato gli eventuali rischi. La cosa che conta è che il piccolo Bungle sia tornato a casa e che stia bene, e soprattutto che i suoi genitori umani gli insegnino a non aggredire nessuno!