Anchiloblefaron nel gatto: cause, sintomi e terapia
Ecco cause, sintomi, diagnosi e terapia dell'anchiloblefaron nel gatto, meglio noto come "il gatto ha le palpebre saldate fra di loro".
Avete presente quando i gattini hanno gli occhi pieni di pus e le palpebre finiscono col saldarsi fra di loro? Ecco, tecnicamente questa malattia si chiama anchiloblefaron. Anzi, dal punto di vista medico l’anchiloblefaron viene descritto come una fusione o completa o parziale della palpebra superiore con quella inferiore (nel caso di cani e gatti possibile anche la fusione con la terza palpebra). Detto ciò, adesso andiamo a vedere cause, sintomi, diagnosi e terapia dell’anchiloblefaron nel gatto.
Anchiloblefaron nel gatto: cause e sintomi
Come anticipavamo, con il termine anchiloblefaron ci riferiamo a quando nel gatto (ma anche nel cane), troviamo le palpebre saldate. La cosa è fisiologica dalla nascita fino al raggiungimento dei 10-15 giorni di vita, momento in cui cuccioli e gattini aprono gli occhi, fino a quel momento chiusi per via delle palpebre saldate.
Se tuttavia i gattini subiscono un’infezione virale complicata da batteri, ecco che si produce un’infezione purulenta del sacco congiuntivale con palpebre che si saldano, occhio gonfio e pus all’interno. Tecnicamente stessa cosa potrebbe succedere in un gatto adulto, con infezione purulenta dell’occhio grave, non curata o trascurata: il pus salda le palpebre fra di loro.
Il problema, in questo caso, è che il pus non riesce a drenare all’esterno, rimanendo quasi tutto intrappolato sotto l’occhio gonfio e finendo con l’erodere l’occhio, facendo di fatto perdere la vista e l’occhio al gatto.
Anchiloblefaron nel gatto: diagnosi e terapia
Se avete un gattino con occhio gonfio e palpebre sigillate o un gatto adulto che manifesta gli stessi sintomi, portatelo dal veterinario possibilmente subito, non dopo due settimane in cui avete aspettato di vedere se la situazione si risolveva da sola e facendo, di fatto, perdere l’occhio al gatto perché è stato sottovalutato/trascurato il problema.
Il veterinario tramite una trazione gentile cercherà di riaprire le palpebre (a volte basta solamente ripulire l’occhio dalle croste che si sono formate). Ci si può aiutare anche con un cotton-fiock imbevuto di acqua tiepida, ma sempre delicatamente. Una volta aperte le palpebre, ecco che uscirà fuori tutto il pus contenuto. A questo punto bisogna evitare che si formi nuovamente il pus che ha saldato le palpebre, quindi bisognerà pulire l’occhio giornalmente con soluzione salina sterile, applicare pomate oftalmiche antibiotiche locali e, se necessario, effettuare terapia antibiotica sistemica.
Se non trattata correttamente, questa forma può provocare perdita della vista, dell’occhio e retrazioni cicatriziali.
Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
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