Acari orecchie gatto: 3 rimedi naturali da provare
Ci sono dei rimedi naturali da usare contro gli acari delle orecchie del gatto? Non proprio. Esistono diversi ottimi prodotti su base naturale ideali per la pulizia delle orecchie dei gatti che rimuovono il cerume nerastro prodotto dai gatti. Ma per uccidere gli acari responsabili della formazione del cerume bisogna utilizzare specifici farmaci ad uso veterinario
Esistono dei rimedi naturali da usare per curare gli acari nelle orecchie del gatto? Più che altro esistono rimedi naturali per pulire le orecchie del gatto dal cerume prodotto dai suddetti acari. Tuttavia difficilmente tali prodotti naturali riusciranno a debellare le infestazioni massive da otoacariasi. Per curare gli acari nelle orecchie dei gatti servono specifici farmaci veterinari: chiedi sempre consiglio al tuo veterinario (anche perché la prescrizione dei vari prodotti registrati per la cura degli acari nel gatto come il prodotto otologico Surolan o gli spot on Stronghold plus necessitano di ricetta elettronica veterinaria).
Rimedi naturali contro gli acari nelle orecchie del gatto
Partiamo con i rimedi naturali per pulire le orecchie dei gatti infestati dagli acari. Nell’emergenza possiamo pulire le orecchie del gatto usando dell’olio di oliva. Mai usare l’acqua per pulire le orecchie dei gatti (e dei cani): se acqua entra nel condotto uditivo, si crea un ambiente umido che favorisce la proliferazione batterica e il successivo sviluppo di otite purulenta.
Meglio usare l’olio di oliva: essendo un grasso, anche se qualche residuo rimane nell’orecchio del micio, non succede nulla.
L’alternativa è usare prodotti naturali in commercio a base di aloe o argento colloidale.
Ci sono anche prodotti a base di erbe, soprattutto lavanda, camomilla, geranio, olio di cocco o olio di ylang ylang (senza terpeni, olio di Neem o tea tree oil).
Ci raccomandiamo di non utilizzare il fai-da-te e, soprattutto, di non usare oli essenziali per pulire le orecchie dei gatti. Gli oli essenziali, specie se puri, sono tossici per gli animali da compagnia, anche quando applicati localmente.
Qui trovate qualche consiglio su come pulire le orecchie del gatto.
Una volta pulite le orecchie del gatto con questi rimedi naturali, è possibile applicare le gocce otologiche curative prescritte dal veterinario (non che in commercio ne siano rimaste poi tante registrate a uso felina, ma comunque sia qui ti spieghiamo come applicare le gocce nelle orecchie di gatti e cani). L’alternativa è che il veterinario vi prescriva soluzioni spot-on antiparassitarie che funzionino anche contro gli acari delle orecchie che potrebbero essere presenti sul corpo del gatto e che spesso sono causa di continue reinfestazioni, spesso se si usano solo prodotti otologici topici (non il Frontline Combo che non è registrato per gli acari del gatto).
Oppure in commercio, sempre da vendersi dietro prescrizione veterinaria, esistono anche delle compresse per via orale antiparassitarie attive contro gli acari delle orecchie del gatto: chiedi al tuo veterinario.
Ricordati sempre di fare prevenzione tramite l’applicazione degli appositi spot-on o la somministrazione di compresse registrate per l’otoacariasi e di trattare tutti gli animali conviventi.
Cause e sintomi dell’otoacariasi dei gatti
L’otoacariasi nel gatto è causata dagli acari del genere Otodectes. Il contagio avviene tramite contatto diretto con altri gatti o cani infestati (anche se è una malattia parassitaria maggiormente presente nei gatti che non nei cani).
Questi sono i sintomi che possono suggerirci che il gatto soffre di acari nelle orecchie:
- prurito più o meno intenso, inizialmente a carico delle orecchie e della testa, ma che può estendersi anche sul resto del corpo
- presenza di un cerume nerastro secco, tipico degli acari delle orecchie (il gatto grattandosi spesso fa uscire questi pezzi nerastri dall’orecchio)
- lesioni da autotraumatismo causate da graffi che possono infettarsi a causa della sovrinfezione batterica secondaria
- presenza di pus nelle orecchie con sviluppo di otite purulenta a causa di sovrinfezioni batteriche secondarie
Fonti: