Meningite nel cane e gatto: cause, sintomi e terapia
Oltre alle convulsioni, quali altri sintomi possono provocare la meningite e la meningoencefalite nel cane e gatto?
Prima di parlare di sintomi e terapia della meningite nel cane e gatto, vediamo cosa si intende con il termine di meningite. Meningite indica un processo infiammatorio a carico delle meningi, mentre la meningoencefalite è il processo infiammatoria di meningi e encefalo. Sia l’una che l’altra forma sono tipiche di cani e gatti giovani (anche se non è detto che non possano manifestarsi in animali più anziani), mentre ci sono razze come il Maltese, Chihuahua, Bouledogue francesce o anche il Carlino che sono più colpite (ma anche qui non è detto che non si manifestino in cani di altre razze o nei meticci).
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Meningite nel cane e gatto: cause e sintomi
Le cause della meningite nel cane e gatto possono essere sia infettive che non infettive. Nel primo caso possono essere coinvolti batteri, virus, protozoi, funghi o parassiti, mentre nel secondo caso si ipotizza che ci possano essere delle forme immunomediate o forme idiopatiche, senza una causa apparente. I sintomi di una meningite nel cane e gatto solitamente iniziano velocemente e sono progressivi. Tuttavia sono segnalati anche casi con sintomi più blandi o che compaiono e scompaiono. I sintomi di meningite sono:
- dolore cervicale
- rigidità cervicale
- riluttanza al movimento
- l’animale cammina inarcato
- iperestesia
- febbre
- vomito (vomito neurologico da aumento della pressione intracranica)
- nausea
- aritmie
- bradipnea
- papilledema
- deficit neurologici
Nel caso di encefalite come sintomi si hanno:
- convulsioni
- maneggio
- alterazioni del comportamento
- deficit dell’equilibrio
- atassia
- cecità dolore
E nel caso della meningoencefalite? In pratica si sommano i sintomi della meningite a quelli dell’encefalite.
Meningite nei cani e gatti: diagnosi e terapia
Dalla sola visita clinica è possibile solo sospettare una forma di meningite. Per la conferma servono visita neurologica, RM e esame del liquido cefalorachidiano. A questi si sommano poi esami del sangue per escludere malattie infettive e parassitarie.
La terapia della meningite nel cane e gatto dipende molto dalla causa. Se si riesce a trovare la causa, quindi si identifica l’agente patogeno responsabile, allora si procede a curare quell’agente. Se, invece, la causa è immunomediata o idiopatica allora si opta per farmaci immunomodulanti.
Tuttavia in entrambi i casi la prognosi rimane sempre riservata. Considerate poi che le terapie sono lunghe e che, anche quando messo sotto terapia, il paziente potrebbe comunque peggiorare rapidamente. Nei casi in cui si notassero dei miglioramenti dal punto di vista dei deficit neurologici, la terapia non va mai sospesa troppo precocemente: il rischio è quello di sviluppare gravi recidive dalle quali difficilmente si riuscirà a tirare fuori il paziente.
Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.