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Gatti e agguati da stress: cosa fare?

Gatti e agguati da stress: cosa fare quando il micio mette in atto questi comportamenti? Ecco qualche consiglio.

Gatti e agguati da stress: cosa fare?

Chi non è mai stato vittima degli agguati del gatto? Ma cosa fare quando i gatti fanno agguati da stress? La dottoressa veterinaria Silvia Scarabelli ha spiegato a Metro News che i gatti sono animali molto abitudinari. Cambiamenti anche minimi della routine quotidiana (cambio di mobili, ingresso in famiglia di nuove persone o animali, variazioni degli orari di lavoro, rumori forti) possono provocare in loro forme di stress che si esplicano anche con patologie fisiche vere e proprie. Per esempio, abbiamo gatti che sviluppano dermatiti da stress arrivando letteralmente a strapparsi il pelo. Altri mici, invece, possono sviluppare delle cistiti emorragiche da stress. Ma cosa fare, dunque?

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Gatti e agguati da stress: come comportarsi?

La dottoressa Scarabelli ha poi aggiunto che un gatto stressato potrebbe sviluppare anche anomale forme di aggressività. Spesso queste forme si manifestano come agguati al proprietario, con morsi e graffi. Ma attenzione, ci sono anche altri sintomi di stress nel gatto:

  • minzione e defecazione al di fuori della lettiera
  • leccamento ossessivo di una parte del corpo
  • comportamento di grooming eccessivo
  • richiesta continua di cibo

Ma cosa fare, dunque, affinché il mico non aggredisca le nostri mani o le nostre caviglie a causa della noia o dello stress? Nel caso di attacco in corso, prima che il gatto ci faccia troppo male, in casi estremi alcuni comportamentalisti veterinari suggeriscono di tenere una pistola ad acqua a portata di mano. Spruzzare improvvisamente dell’acqua sul muso del gatto potrebbe sorprenderlo e fargli interrompere l’attacco. L’alternativa è quella di fare un rumore particolare, sempre a sorpresa, ma che non riconduca comunque a noi.

Un altra cosa da fare è cercare di capire il perché il gatto sia stressato, in modo da risolvere il problema. Per fare questo spesso è necessario ricorrere all’ausilio di un comportamentalista veterinario. Nell’attesa di contattarlo, se il problema è la noia, il suggerimento è quello di arricchire l’ambiente per fornire al gatto i giusti strumenti per passare il tempo. Ma non basta: bisogna ricreare del tempo di qualità con il gatto. Non basta, infatti, dargli una pallina o mettere in casa un tiragraffi multipiano.

È probabile, infatti, che il gatto, oltre ad annoiarsi e a non sapere dove sfogare le sue energie in eccesso, stia cercando di attirare la nostra attenzione. Al posto di farglielo fare a modo suo, cerchiamo di dirigere noi i giochi. Non lasciamogli la pallina lì a sola: lanciamola. O usiamo una luce a led per stimolare il suo istinto da cacciatore.

Foto di Karsten Paulick da Pixabay

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