Russia, gatto salvato da morte certa: ora è viceministro dell’ambiente
In Russia un gatto gettato nella spazzatura stava per essere ucciso: dopo il salvataggio, il micio diventa viceministro dell’ambiente
Un gattino gettato nella spazzatura ha avuto una seconda possibilità dalla vita. Quella che vogliamo raccontarvi è la storia di un gatto senza nome, un micio che vive in Russia e che ha affrontato una situazione davvero incredibile. Pochi giorni fa, un operaio di un impianto di smistamento dei rifiuti in Russia, ha salvato il micio a pochi attimi dalla morte. L’animale era stato chiuso in un sacchetto della spazzatura, e se non fosse stato per l’operaio, oggi non sarebbe più in vita.
Le videocamere di sorveglianza dello stabilimento situato a Ulyanovsk, città a 700 chilometri da Mosca, hanno ripreso l’intera scena. Qui, l’operaio Mikhail Tukash stava smistando e smaltendo i rifiuti, quando si è accorto che dentro uno dei sacchetti vi era qualcosa di morbido.
Ho sentito qualcosa di morbido dentro il sacchetto. Ho tagliato leggermente la busta e ho visto due occhi che mi guardavano.
L’uomo si è ritrovato di fronte un micio che aveva disperato bisogno di aiuto. Il salvataggio dell’animale è stato trasmesso in televisione e condiviso sui social media di tutto il mondo, tanto da aver richiamato l’attenzione del Ministero dell’Ambiente, che ha deciso di premiare l’operaio con un’onorificenza.
Russia, la nuova vita del gatto salvato da morte certa
E il micio? Che fine avrà fatto? Beh, il gattino è stato adottato dal Ministro dell’Ambiente Gulnara Rakhmatulina! Dopo le opportune visite mediche, il piccolettovive adesso nella sua nuova casa, ed ha persino ricevuto la carica simbolica di vice-ministro dell’Ambiente.
A tutti coloro che hanno un animale domestico, Rakhmatulina ha inoltre lanciato un appello:
Voglio lanciare un appello ai proprietari di animali domestici: ricorda che sei responsabile di chi hai addomesticato. Se non puoi tenere il tuo animale domestico a casa, puoi sempre lasciarlo in buone mani o in un rifugio.
Non possiamo che condividere queste parole!