Petsblog Novità Cucciolo di elefante nasce in uno zoo in Giappone, ed è già in catene

Cucciolo di elefante nasce in uno zoo in Giappone, ed è già in catene

La triste storia di Arun, il cucciolo di elefante nato in uno zoo del Giappone che dovrà vivere la sua vita in catene e in una gabbia

Cucciolo di elefante nasce in uno zoo in Giappone, ed è già in catene

Appena nato, ed è già in catene. È questo il destino che uno zoo del Giappone ha scritto per un cucciolo di elefante. Nato alla fine di Ottobre presso l’Ueno Zoological Gardens di Tokyo, il piccolo è stato mostrato al pubblico poche settimane dopo la sua nascita. In quell’occasione molte persone hanno però fatto notare quanto sia triste il destino che lo attende.

Una vita in catene, una vita da trascorrere in un luogo troppo piccolo, soprattutto per un animale di questo tipo. I genitori del cucciolo – la mamma Authi e il papà Artid (purtroppo morto ad Agosto per tubercolosi) – sono un dono che il Governo giapponese ha ricevuto dalla Thailandia nel 2002, ovvero quando nacque la sola figlia dell’imperatore Naruhito e dell’imperatrice Masako.

I gestori dello zoo hanno chiesto al pubblico di scegliere il nome del nuovo arrivato, proponendo tre possibilità: Arun (alba), Atsadong (tramonto) o Tawan (sole). Dopo un sondaggio, pare che il pubblico abbia deciso che il nome del baby elefante sarà Arun.

Il triste destino di Arun, il cucciolo di elefante nato in gabbia

https://www.youtube.com/watch?v=-VNY2zZ6Ios

Durante le prime settimane di vita, l’elefantino e la sua mamma sono stati letteralmente messi in mostra. I due esemplari sono stati esposti di fronte ai visitatori dello zoo, inizialmente solo per alcune ore durante la giornata, in modo da non stressare il baby elefante e la neomamma.

Dal momento che l’animale è apparso calmo, già dopo qualche settimana il tempo di “esposizione” è aumentato, dalle 9:30 del mattino fino alle 15:00 del pomeriggio. Nel video qui sopra potete constatare con i vostri occhi quanto sia piccola la gabbia che i due elefanti sono costretti a chiamare “casa”.

Di fronte al destino già segnato di questo animale non possiamo fare a meno di pensare che in tutto questo ci sia qualcosa di profondamente sbagliato. Abbiamo visto come la mancanza di rispetto nei confronti della natura e degli animali possa essere dannosa non solo per noi, ma per l’intero pianeta. Nonostante ciò, sembra che nulla sia davvero cambiato.

via | La Stampa
Foto di Andrea Bohl da Pixabay

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